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Fiorentina travolta dall’Atalanta (3-0). Non bastano Dragowski e la formazione operaia di Prandelli. Pagelle

La punizione di Malinovskyi che ha fruttato il secondo gol all’Atalanta (Foto Dzn)

BERGAMO – Ci ha provato, Cesare Prandelli, a trasformare la Fiorentina in squadra operaia, quasi votata al catenaccio d’una volta, Invano. E non sono bastate nemmeno le strepitose parate di Dragowski, un grande nonostante la pesante sconfitta. L’Atalanta, macchina da guerra in Champions, trova il primo gol al 44′ con Gosens, poi dilaga nella ripresa. Una punizione indovinatissima di Malinovskyi e un colpo di testa del terzino Toloi chiudono il conto. Vanno sul velluto, i nerazzurri, nonostante le assenze di Papu Gomez e Ilicic. Significa che Gasperini ha una rosa ampia e collaudata. Mentre i viola restano laggiù, laggiù, nei bassifondi della classifica. E con un calendario, spaventoso: Sassuolo (mercoledì) e Verona (abato) in casa, quindi la trasferta con la Juve (22 dicembre) allo Stadium. Ora tutto è difficilissimo. La squadra deve ritrovare piglio e orgoglio Rocco Commisso deve pensare a veri rifnorzi a gennaio, a cominciare dalla punta che sappia far gol, visto che in rosa non c’è nessuno ch sappia buttarla dentro con frequenza. Vlahovic, anche oggi, ha provato a fare reparto da solo. Inutilmente. Marcato e pressato da Romero, ha fatto solo un tiro in porta, peraltro bello, ma deviato con bravura da Gollini. Poi si è fatto sempre bloccare: è scivolato, non è mai stato pericoloso. Prandelli ci ha creduto, così come Iachini, ma la scommessa su Dusan (soprattutto voluta dalla società) si è rivelata perdente. Non ho disprezzato, come detto, il tentativo di Prandelli di giocare come il Padova anni Cinquanta di Nereo Rocco. Si avesse superato il primo tempo sullo zero a zero chissà… Ma alla lunga, nel calcio di oggi, contano le idee e la rapidità di esecuzione. L’Atalanta murata per 44 minuti dalla difesa e soprattutto da Dragowski non si è data per vinta finchè non ha sauto far breccia. Poi è stato un gioco chiudere la partita.Migliore in campo viola, ovviamente, Dragowski. Sufficienza anche per Biraghi, per generosità. Forse meriterebbe qualcosa di più anche Amrabat, che però non è riuscito nel computo di accorciare i contatti fra i reparti.

Dragowski bravissimo, nonostante la sconfitta, anche a Bergamo (Foto Violachannel)

PABLITO – Minuto di raccoglimento per Paolo Tossi, grande Pabito, oltraggiato dai ladri nel giorno del suo funerale. Mi auguro davvero che li prendano. Commosso Giancarlo Antognoni, che ieri ha portato il feretro con gli altri compagni del favoloso Mundial ’82. Anche Cesare Prandelli è commosso, ma ha dovuto fare scelte drastiche. Fiorentina diciamo così operaia in campo a Bergamo. Fuori Ribery e Callejon. Fuori anche Caceres: al suo posto Venuti. Gioca anche Eysseric come trequartista. Davanti ancora Vlahovic, nonostante le brutte prestazioni recenti. Atalanta: Ilicic non c’è. E Papu Gomez è in panchina. Pronti via e Gollini deve uscire dall’area per anticipare Vlahovic. Al 6′ pericolo per la Fiorentina: Zapata aggancia in area e serve Freuler all’indietro, ma la conclusione e sul fondo. Ancora brividissimo al 9′: sponda di testa di Pessina, colpo di testa in tuffo di Zapata nell’area piccola, paratona di Dragowski, poi pallone sui pidi di Hateboer che calcia da posizione defilata ma Biraghi lo mura deviando in angolo.

DRAGOWSKI – Al 15′ Malinovskyi mette scompiglio nella difesa viola, che però non molla e lo blocca deviando in angolo. La Fiorentina è blindata, del resto quando ho parlato di squadra operaia scelta da Prandelli intendevo proprio bloccata e pronta a non concedere nulla. E a cercare rapide ripartenze. Atalanta ancora aggressiva al 19′: su calcio d’angolo, testa di Romero e nuova paratona di Dragowski. Ma ripartenza viola al 21′: Litola serve bene Vlahovic che riesce a calciare centrando la porta, ma Gollini risponde arrivando a deviare in angolo. Però l’assedio continua: al 28′ gran pallone di Gosens perZpata che, ancora di teste, mira l’angolo alto alla sinistra di Dragowski. Il portiere supera se stesso e devia ancora. Grande Bartolomeo!

GOSENS – Devo però aggiungere che, almeno finora, Pezzella, Milenkovic e Venuti hanno fatto un gran lavoro andando a tappare e a stoppare le sortite bergamasche. E il portiere, come detto, è bravissimo a metterci una pezza quando Zapata e compagni riescono a superare la loro barriera. Sano catenaccio del tempo che fu? In sostanza sì, ma non c’è da scandalizzarsi. Da annotare, nell’odine, altre incursioni nerazzurre: aL 35′ destro di Zapata murato in angolo. Poi (36′) cross di Djmsiti d mezza rovesciata di Habteboer da dentro l’area piccola, però centrale. Dragowski blocca senza difficoltà. La Fiorentina tenta più volta la ripartenza, ma Vlahovic viene quasi sempre neutralizzato. Del resto, i difensori atalantini sono abituati nell’uno contro uno. Poi, al 44′, Atalanta in vantaggio: i nerazzurri vincono un doppio rimpallo, Zapata va sulla linea di fondo e crossa all’indietro per Gosens che, di destro, batte Dragowski. Uno a zero. Ora è durissima. Ci provano subito, i viola a cercare il pari, ma Eysseric viene bloccato da Toloi al momento del tiro. Finisce il primo tempo. Peccato, perchè la Fiorentina, barricandosi, non aveva tenuto male il campo. Tutt’altro. A riprova dell’attenzione devo annotare che non c’è stata nemmeno un’ammonizione. Dovevano giocare così i viola? Potevano non lasciarsi schiacciare? Prandelli un alibi ce l’ha: la differenza tecnica, di passo (e di classifica) è tale che un atteggiamento tattico diverso avrebbe forse potuto essere disastroso.

MALINOVSKYI – In avvio di ripresa, entra Castrovilli ed esce Pulgar. Si comincia con un corpo a corpo fra Vlahovic e Romero, con il difensore che rende Dusan per la maglia. Quindi ingenuo Venuti che perde malamente la palla e provoca un rischio per la difesa viola. Fiorentina un po’ più disinvolta, ma il problema è là davanti: Vlahovic è troppo isolato e non è in grado di fare reparto da solo. Giallo èer Amrabat per fallo su Gonsens. Quindi Milenkovic mette giù Zapat a limite area. Punizione. Batte Malinovskyi che inventa un proiettile capace d’infilarsi alla destra di Dragowski. Il rammarico? Forse Milenkovic avrebbe potuto tentare di arrivarci di testa. Però bravo Malinovskyi, non c’è dubbio. Prandelli gioca le carte Ribery e Callejon, togliendo Lirola ed Eysseric. Cambi logici, ma in una situazione ormai disperata.

TOLOI – Le mosse non sono purtroppo taumaturgiche. L’Atalanta va quasi subito in gol per la terza volta. Angolo di Malinovskyi, sprizzata di Djmsiti e colpo di testa risolutivo di Toloi. Nulla da fare per Dragowski. Tre a zero. Viola praticamente annichiliti. Prova a reagire Castrovilli, steso dall’irruenza di Romero che si prende giustamente il giallo. Prandelli decide di togliere Vlahovic, autore solo di un tiro in porta, pr inserire Kouamè. Quindi infortunio a Biraghi. Lo sostituisce Barreca. Mentre Gasperini, non senza un pizzico di cinismo, chiama fuori Malinovskyi per Muriel, altra spina del fianco. Esce anche Romero per Palomino. E nuovo problema per la Fiorentina: Kouamè prende una tacchettata e soffre per il dolore al polpaccio. Ma non ci sono più cambi. Non basta qualche tentativo viola. Ormai è fatta. Ora testa al Sassuolo. Ma ce ne vuole tanta, per pensare anche a soluzioni tattiche miracolose.

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Sandro Bennucci

Direttore del Firenze PostScrivi al Direttore

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