Scuola: se non riapre è fallimento sistema Italia, durissima critica Cgil
ROMA – «Si pensa di chiudere le scuole o di non riaprirle il 7 gennaio perche’ è la via più semplice e perché non sono stati risolti i problemi che dovevano essere affrontati. La verità è che siamo di fronte all’ennesimo fallimento del sistema Paese sulla scuola; non è stato fatto nulla in questi mesi: le prime responsabilità sono delle regioni. A fare le spese della terza ondata è sempre la scuola». A sostenerlo parlando con l’Ansa è Francesco Sinopoli che guida la Flc Cgil.
«Anche in legge di bilancio non c’ è nulla per affrontare una emergenza che durerà mesi: corsie preferenziali per i tamponi non ci sono state, né organico in più. Non dovrebbe essere competenza delle Regioni decidere quando le scuole in presenza e quando a distanza, ci sono ricadute sugli apprendimenti. Si pensa a non riaprirle perché è la via più semplice e perché non sono stati risolti i problemi che andavano affrontati. Il sistema dei tracciamenti è fallito e non si è riusciti neanche a creare una corsia preferenziale per i tamponi. Chiediamo anche che chi lavora a scuola abbia la precedenza nella somministrazione dei vaccini. D’altro canto trasporti e sistema sanitario sono di competenza delle Regioni, alcune delle quali, proprio avendo fallito su questi aspetti, hanno scelto di ricorrere alla dad in maniera esclusiva».