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DL Natale: panettone amaro per il settore alberghiero, la denuncia del Presidente Bernabò Bocca

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Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi e del Gruppo Sina Hotel

ROMA – Le misure di contenimento varate ieri dal Consiglio dei ministri costituiscono l’ennesima mazzata sulla testa delle imprese. In dieci dei quattordici giorni che vanno da Natale all’Epifania gli italiani dovranno restare in casa, mentre negli altri quattro sara’ in ogni caso vietato uscire dal proprio comune. Una beffa clamorosa per quegli imprenditori che si erano fatti in quattro per mantenere gli alberghi aperti nonostante il divieto di spostarsi da una regione all’altra, gli impianti di risalita fermi, le terme chiuse, l’obbligo di cenone in camera e mille altre regole astruse”.

Il presidente di Federalberghi, Bernabo’ Bocca, introduce con queste parole gli esiti del monitoraggio realizzato dal centro studi della federazione in vista delle festivita’ di fine anno. «Lo schiaffo finale viene dal decreto che stanzia 650 milioni di euro per tutelare, com’ e’ giusto, i bar e i ristoranti, ma dimentica completamente gli alberghi, che hanno subito danni ancora maggiori. Il contraccolpo riguardera’ l’intera economia e sara’ forte – aggiunge Bocca – rammentando che in un anno normale, tra Natale e l’Epifania si sarebbero messi in viaggio piu’ di 18 milioni di italiani, attivando un giro d’affari di circa 13 miliardi di euro, che interessa tutte le componenti della vacanza: non solo alberghi ma anche trasporti, divertimenti e cibo. l calo delle presenze turistiche rilevato dal centro studi di Federalberghi e’ stato del60,9% a ottobre, per poi schizzare -80,9% a novembre. E il preconsuntivo del mese di dicembre non lascia grande spazio alle speranze: saremo fortunati se ci sara’ il 10% delle presenze del2019. l nostro panettone ha un sapore ancora piu’ amaro – conclude Bocca – a causa della solitudine in cui ci troviamo ad operare. I decreti ristori, la legge di bilancio e il Recovery plan, tre strumenti di importanza strategica che hanno occupato l’agenda politica degli ultimi giorni, non dedicano al nostro settore l’attenzione che gli sarebbe dovuta in ragione del peso esercitato all’interno dell’economia nazionale e dei gravi danni subiti a causa della pandemia».


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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