Rsa: visite dei familiari permesso a pazienti gravi e gravissimi (un successo anche di Firenze Post)
FIRENZE – Pochi giorni fa, Firenze Post ha pubblicato l’accorata lettera di un medico in pensione, il dottor Alberto Pupi, che temeva di non rivedere più sua sorella, ricoverata in una residenza assistita per anziani, viste le restrizioni alle visite e le condizioni di salute della congiunta. Oggi arriva la notizia, diffusa dalla Regione Toscana, che le visite ai familiari in gravi o gravissime condizioni sono consentite, sia pure nel pieno rispetto delle norme anti Covid. Si tratta di una notizia bella, per il dottor Pupi e per tante altre persone che vogliono riabbracciare i parenti nonostabnte la situazione disperata.
Dunque, i pazienti ricoverati in ospedali, case di cura e Residenze sanitarie assistenziali potranno ricevere visite da parte dei loro familiari, pur nel rispetto delle norme anti Covid. Questa possibilità vale non per tutti i ricoverati, ma almeno per i pazienti gravi e gravissimi. E’ ciò che prevede la delibera approvata oggi dalla Giunta regionale su proposta degli assessori Simone Bezzini, alla sanità, e Serena Spinelli, al sociale. Di norma le visite non potranno superare la durata di 15 minuti e i visitatori al primo accesso dovranno sottoscrivere un apposito modulo che contiene le procedure da seguire per l’accesso al reparto, l’igienizzazione, la vestizione e la svestizione.
«Ringrazio – afferma il presidente della Regione, Eugenio Giani – il gruppo di lavoro, coordinato dalla Commissione regionale di bioetica, che ha redatto in tempi brevissimi le linee guida che permetteranno tutto questo. Sono felice di poter dare risposta positiva alle giuste richieste di molti pazienti e dei loro familiari. Si tratta di tenere insieme la necessità di garantire comunque comunicazioni, vicinanza, relazioni, assistenza e affetto, e di evitare comunque il diffondersi del virus in
ambienti delicati come quelli che ospitano malati. Siamo convinti che il distanziamento fisico non può significare anche distanziamento affettivo».
Il provvedimento detta linee guida alle Asl e alle strutture sanitarie e parasanitarie, senza imporre date o scadenze precise, ma affermando che i protocolli che autorizzano le visite devono essere applicati nel più breve tempo possibile. La loro effettiva messa in pratica non potrà essere uniforme su tutto il territorio regionale, ma dipenderà dalla situazione delle singole strutture, dei singoli reparti e degli stessi pazienti, garantendo la massima accessibilità nelle situazioni date con l’attenzione primaria alla salvaguardia della salute di tutti i pazienti. Le indicazioni rivolte ai presidi ospedalieri e alle strutture evidenziano come siano da privilegiare le visite ai lungodegenti e sopratutto ai pazienti gravi e gravissimi, con priorità verso quelli con prognosi infausta a breve o in fase terminale, per i quali è prevista la presa in carico congiunta con le unità di cure palliative.
La delibera approvata prevede numerosi allegati a partire da quelli che servono per la valutazione delle condizioni oggettive di ciascuna struttura e di ciascun paziente che faccia richiesta di vedere i propri parenti. Soprattutto nel caso di pazienti terminali è previsto un approccio globale, sia di tipo sanitario, psicologico, sociale e anche spirituale, ove richiesto.
Verranno predisposti appositi corsi di formazione per il personale sanitario e parasanitario e per i volontari, che saranno coinvolti a suppporto delle strutture per le specifiche progettualità. Un operatore verrà incaricato di accogliere e poi di seguire i visitatori per assicurarsi che rispettino le regole, indossando i dispositivi di
protezione individuale, mantenendo il distanziamento fisico e limitando i contatti diretti con le superfici e le suppellettili e anche con il paziente stesso.