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Scuola: si rientra in classe il 7 gennaio, con le regole dettate dai prefetti

Conte Azzolina

Una delle idee non peregrine, anzi quasi geniali (vista l’assoluta impreparazione dei due nella materia) dell’acccoppiata Azzolina – Conte (ma nella decisione intelligente c’è lo zampino della ministra Lamorgese), è stata quella di affidare ai prefetti il coordinamento delle misure necessarie per il rientro degli alunni nelle scuole. La maggior parte dei prefetti ai quali era stato dato il compito di risolvere la questione dei trasporti e degli scaglionamenti degli ingressi delle scuole, per assicurare il ritorno in classe al 50% degli studenti, hanno approvato in queste ore il piano che permetterà il riavvio dell’anno in presenza il prossimo 7 gennaio. Ecco la situazione generale, cominciando dalla nostra Toscana.

FIRENZE E TOSCANA – A Firenze il tavolo prefettizio, coordinato da Alessandra Guidi, da poco nella città toscana, ha previsto entrate e uscite scaglionate, più mezzi, steward alle fermate e fuori dagli istituti. «La scuola come sempre farà la sua parte. Rivedere gli orari con la nuova percentuale è fattibile, e per certi versi anche più semplice perché riduce la quota di chi va in aula, ma questo implica un ulteriore lavoro per le scuole, che hanno già lavorato tutta l’estate e tutto l’autunno per fare e rifare gli orari e ora dovranno passare anche le vacanze invernali a riorganizzarsi» commenta il direttore dell’Ufficio scolastico di Firenze Roberto Curtolo. «Sono — continua — esigenze legate alla salute e alla sicurezza, ma questo continuo cambiare è poco rispettoso di chi si carica dell’organizzazione della scuola, una cosa molto complessa e delicata». II piano perla ripresa i17 gennaio delle lezioni in presenza prevede 47 bus extraurbani (e alcune riserve Ataf) in più, per poter rispettare la capienza massima del 50% anche nelle ore di punta Gli ingressi sono previsti tra le 8 e le 9.3o, le uscite tra le 12.30 e le 14.30, a vigilare ci saranno 52 steward: guardie giurate affiancate però anche da forze dell’ordine, vigili e associazioni di volontariato (in alcuni casi saranno accompagnati anche da personale Ataf). Questi «tutor» anti assembramenti saranno al mattino a tutte le fermate della tramvia, alla stazione, alle fermate dei bus in piazza San Marco e piazza Puccini. Alll’uscita di fronte a tutti i plessi delle superiori. A Massasaranno a disposizione, da gennaio, 15 autobus in più per un totale di 55 corse in più. Per l’Alberghiero in particolare, scuola più decentrata delle altre, le corse da 2 sono diventate 3. Inoltre, per garantire controlli più capillari da parte della Polizia Municipale, è stato deciso di fare controlli “misti” Polizia Municipale – Protezione Civile, in modo da coprire una porzione di territorio maggiore. A Prato potenziati i bus e dal 7 gennaio, inoltre, partirà anche il servizio «Ti accompagno», il progetto voluto dalla Regione per gestire i flussi dei passeggeri alle pensiline. Le tre associazioni di volontariato impegnate a Prato nell’evitare gli assembramenti saranno i carabinieri in congedo, l’associazione Oltre e i vigili urbani in pensione. A loro il compito di presidiare i poli scolastici come quello di via di Reggiana, via Galcianese, Buzzi e Copernico, ma anche le fermate più utilizzate della città: viale Vittorio Veneto, piazza della Stazione e piazza San Marco. Un servizio che per il momento è finanziato per tutto febbraio e che prevede controlli dal lunedì al venerdì negli orari d’uscita dalle scuole. Per il resto del tpl le verifiche ci saranno dal lunedì al sabato in tre fasce orarie: la mattina dalle 7 alle 9, a pranzo dalle 12 alle 15 e nel tardo pomeriggio dalle 17 alle 19.

Il Fatto quotidiano del 24 dicembre, con un articolo di Alex Corazzoli, ha fatto il punto sulla situazione nelle principali province.

A Torino il prefetto ClaudioPalombaè soddisfatto: «Abbiamo chiuso ieri sera. Assicureremo la presenza con due turni di ingresso, alle otto e alle dieci. Ci sarà unrafforzamento delle lineee un potenziamento dei mezzi soprattutto nel capoluogo piemontese. Ogni quindici giorni monitoreremo la situazione e se necessario siamo pronti a modificare il piano».

A Milano 800 corse sarannodestinate agli studenti delle superiori e ci saranno cento bus-navetta tra i 32 poli scolastici e i capolinea delle metropolitane. Prefetto, Comune e Ats hanno lanciato la campagna “Orari diversi per un obiettivo comune” chiedendo ai passeggeri di non viaggiare tra le 7 e le 9,30, se non per necessità lavorative, per lasciare spazio ai ragazzi che vanno a scuola. Anche a Lodi gli studenti saranno scaglionati su dueturni, con un intervallo di 90 minuti. Stessa soluzione aPavia.

A Genova ingressi in classe in due momenti: dalle 7,45 alle 8 e dalle 9,30 alle 9,45. L’orario di uscita non sarà mai oltre le16. L’Azienda mobilità e trasporti ha organizzato 12 percorsi dedicati ai ragazzi con 32 mezzi. E per gli altri passeggeri ha messo in campo 40 bus. L’Atp ha portato da 160 a 190 le corse con tre pullman in più affittati dai privati. Anche Trenitalia ha incrementato i treni nella fascia dalle sette alle nove. I volontari della protezione civile si posizioneranno nelle zone più critiche della città per evitare gli assembramenti dei ragazzi.

Anche a Bolzano sono ci saranno115 bus aggiuntivi per le scuole superiori. Ma accanto allo sforzo organizzativo sono previsti anche più verifiche e d’ora in poi i controllori dei biglietti potranno multare gli studenti che non indossano la mascherina.

A Bologna regola valide per la città metropolitana, i 30 mila allievi che torneranno a scuola entreranno in due ore differenti: le 8,15 e le 9. Uscita pure scaglionata: 12, 30 e 14. A Bolognail prefetto Francesca Ferrandinoha firmato il piano che prevede l’aggiunta di 33 autobus. A Reggio Emilia i mezzi in più saranno 19 con la campanella che suonerà tra le 8 e le 10. A Ferrara e provincia gli ingressi e le uscite saranno cadenzati ogni cinque minuti. La prefettura ha annunciato più controlli grazie a volontari e vigilanti privati. A Ravenna, ci saranno 24 bus in più ma non cambieranno gli orari degli ingressi in aula.

Ad Ancona,i dirigenti scolastici si stanno opponendo all’idea degli ingressi diversificati.Dal 7 gennaio partirà una sperimentazione su una linea di trasporto a chiamata dedicato ad un migliaio di ragazzi della media “Donatello” e dei licei “Savoia Benincasa”, “Rinaldini” e “Mannucci”.

Nel Lazio ci saranno due fasce orarie d’ingresso: le 8 e le 10. La Regione intanto ha annunciato che saranno noleggiati bus turistici e ci saranno 130 verificatori per il controllo della capienza del 50% sui mezzi.

Infine la Puglia. Le scuole dovranno organizzare gli ingressi scaglionati nell’arco di 140 minuti: è questo il tempo calcolato per acconsentire ai mezzi di viaggiare alleggeriti. Nel capoluogo regionale l’Azienda Mobilità e Trasporti Autofiloviari di Bari metterà a disposizione due corse per ogni linea scolastica saranno inoltre potenziate le corse più frequentate dai ragazzi.

Sulla carta tutto sembra poter marciare meglio che in pasato (ci voleva poco, visto il pressappochismo di governo e regioni), ma stiamo a vedere in concreto quel che avverrà, sicuri che alle lacune o alle pecche dell’organizzazione i prefetti sapranno rimediare in corsa, come loro abitudine.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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