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Fiorentina, Commisso: «Alla Fiorentina e a me voto non sufficiente. Per ora»

Famiglia Commisso Nello Stadio Di Milano
La famiglia Commisso: Rocco con la moglie Catherine e il figlio Jospeh con la fidanzata (Foto Violachannel)

FIRENZE – Ha prso di mira chi lo ha criticato, Rocco Commisso, giornalisti in prima fila. Ma ha anche fatto un minimo di autocritica durante una lunga intervista a Radio Bruno, in diretta dagli Usa: «Se mi sono pentito di aver acquistato la Fiorentina? Avessi saputo che ci sarebbe stato il Covid l’avrei presa più avanti perché l’avrei pagata meno come è accaduto ad altri proprietari di club. Comunque finché la maggioranza dei tifosi sarà dalla mia parte lo riterrò un acquisto giusto, quando non sarà più così allora sarò pentito». E ancora: «Il voto che darei alla squadra in questo 2020 è tra il 5 e il 6: abbiamo avuto 44 casi di Covid in un’azienda con 250 persone e non abbiamo avuto i nostri tifosi, i ricavi sono decimati, meno male che c’è la mia azienda Mediacom. A suo tempo parlai di cartellini gialli e rossi ai giornalisti e fu una battuta ma adesso lo farò. Niente interferirà sul diritto di critica e di espressione, ma non mi va che si dicano o si scrivano sciocchezze e bugie. Ho vissuto 70 anni senza Fiorentina e se sono venuto a Firenze è per investire e lasciare qualcosa, non sono uno speculatore, non ho bisogno di fare soldi in Italia. L’unica cosa certa è che sto mettendo tanti soldi e ricevendo solo critiche».

Quindi sul tema stadio ha ribadito che «in tanti stanno intervenendo perché vogliono fare un po’ di soldi. Ora che sono a Firenze mi vogliono dire come devo fare le cose. Ma con i soldi di Rocco si fa quello che dice il sottoscritto. In America certe cose non sarebbero accadute. L’ipotesi Campi Bisenzio? Siamo fermi perché in attesa della risposta del Ministero sul Franchi». In questi giorni il patron viola si è consolato con la vittoria per 3-0 in casa della Juve: «La prima persona con cui ho parlato è stato Prandelli perché si è trattato di un successo storico. Ho visto la partita insieme a mia moglie, ho temuto fino al terzo gol qualche favore arbitrale per la Juve, ma stavolta non è accaduto, ho visto poi il biondino – ha sorriso riferendosi a Nedved – che mi disse che avrei dovuto prendermi un the poi però alla fine si è preso lui una camomilla…Trattamento speciale quella sera su Chiesa? Forse i miei giocatori volevano difendere la propria società. Quando uno se ne va come ha fatto lui dispiace, ho imparato da giovane che non vanno mai tagliati i ponti pensando a cosa potrò servirti in futuro». Bocca cucita infine sull’imminente riapertura del mercato: «Non ne voglio parlare perché non mi intendo di calcio – ha detto sarcastico – Io sono trasparente, sincero e non dico mai bugie».



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