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Nucleare: giù le mani dalla Toscana. Giani attacca: «Il governo dovrà ricredersi»

Il Duomo di Pienza

FIRENZE – Soltanto un governo d’improvvisatori, come il Conte bis, poteva pensare pensare di stilare, nel buio della notte, la mappa con i siti per lo smaltimento dei materiali radiattivi nucleari, includendo Valdichiana, Val d’Orcia e Campagnatico, senza suscitare reazioni e prese di posizione giustamente forti. Ma su quali studi si basano le scelte ministeriali? Sanno che sono state inseriti nella mappa località protette? Ci sono state consultazioni con la Regione e con i comuni interessati, giustamente scesi subito in campo anche con indignazione? Credo si sia agito, come quasi sempre accade al Conte bis giallorosso, con grande superficialità. Per dire: non sanno di che cosa parlano.

E giustamente è sceso in campo subito anche il presidente della Regione, Eugenio Giani: «È contraddittorio – scrive il Presidente – valorizzare scenari paesistici che, come nel caso della Val d’Orcia, diventano patrimoni mondiali dell’Unesco e prevedere poi depositi di scorie di materiale radioattivo».

Su Facebook, il presidente continua: «Sono convinto che il Governo si ricrederà sull’utilità di scelta ipotizzata in aree dove la bellissima Trequanda ai confini della Val d’Orcia o l’affascinante Campagnatico immerso nei tratti più belli della Maremma, costituiscono un valore ambientale unico al mondo».

Sulla stessa linea l’assessore all’ambiente Monia Monni. «Comprendiamo la necessità di realizzare un deposito unico per i rifiuti radioattivi italiani, di bassa e media attività, scelta necessaria e trasparente che tende a trovare una risposta efficiente alla collocazione di rifiuti prodotti quotidianamente, anche in ambito medico, facendo emergere un problema lasciato nell’ombra per molto tempo. Tuttavia, in attesa di ulteriori comunicazioni ufficiali, affermiamo la nostra netta contrarietà alle possibili localizzazioni toscane, contrarietà che faremo valere in tutti i luoghi deputati e con tutti gli strumenti utili, a partire dalla consultazione pubblica prevista per individuare il sito più idoneo. Il nostro territorio vive di bellezza, di turismo e di agricoltura di pregio e, per valorizzarli ulteriormente, ha fatto la scelta di investire su un futuro fatto di ambiente, rinnovabili ed economia circolare. Ribadiamo dunque, e lo affermeremo in ogni luogo e con ogni strumento previsto e necessario, che ĺ’ipotesi di localizzazione in Toscana ci vede fermamente contrari poiché in contrasto con la nostra storia, la nostra vocazione e la nostra idea di futuro»

E ora? Se Roma non fa marcia indietro e chiede scusa, Eugenio Giani e Monia Monni prendano tutte le iniziative possibili, politiche e legali alle quali hanno fatto riferimento, per difendere luoghi importanti del territorio regionale che rischiano seriamente di essere compromessi.


Sandro Bennucci

Direttore del Firenze PostScrivi al Direttore

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