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Riapertura scuole l’11: Giani si adegua, Nardella critica le scelte del Governo

Eugenio Giani
Eugenio Giani

FIRENZE – Giani si rammarica su Facebook delle decisioni governative sulla scuola, ma si adegua. Fa notare però che «In Toscana, come preannunciato, eravamo pronti a riaprire le scuole già da giovedì 7 gennaio. Il Governo stanotte, ha rinviato all’11 gennaio il ritorno degli studenti delle superiori alla didattica in presenza. La Regione non può opporsi a una scelta che ricade su tutto il territorio nazionale. Dal 7 quindi torneranno in aula solo gli alunni di elementari e medie. Ci impegniamo per far rientrare in classe i nostri figli senza arrenderci al Covid. In Toscana, con la responsabilità di tutti, vogliamo provarci».

Nardella Zona Rossa

Mentre Giani si adegua, Nardella critica ferocemente le decisioni del suo governo giallorosso:

«Ancora una volta la scuola resta indietro. Siamo riusciti a fare lo shopping natalizio, il cashback e le cene di Natale con i due conoscenti aggregati, ma non riusciamo a riaprire le scuole superiori per 2 milioni e mezzo di studenti. Il tira e molla sulle date è avvilente, non capisco cosa cambi in 4 giorni, tra il 7 e l’11 gennaio. Avevamo tutto il tempo per organizzarci, non solo le vacanze di Natale; è dal lockdown di quasi un anno fa che dovevamo pensare alle scuole e ai trasporti – dichiara Nardella – Nella città metropolitana di Firenze saremmo già pronti, abbiamo predisposto con prefettura e regione Toscana un piano per garantire la sicurezza degli spostamenti – oltre che della presenza in classe – tale da consentire non solo di riaprire il 7 gennaio, ma di farlo con il 75% della didattica in presenza. Nella lotta contro la pandemia – continua Nardella – io sono per una linea di rigore e precauzione e rispetto le indicazioni degli esperti e le decisioni del governo, ma qui siamo all’improvvisazione. Nessuno fino ad ora ha dimostrato che il contagio avviene nelle classi, anzi, gli screening dimostrano il contrario. Allora è un problema organizzativo, e se il Paese non riesce a riaprire le scuole come potrà essere capace di distribuire decine di milioni di vaccini? A questo proposito diventa ancora più importante garantire in tempi rapidi la vaccinazione di studenti e insegnanti perché è evidente che non si può continuare a sacrificare sempre e comunque il mondo della scuola»


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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