
Cadaveri a pezzi in valigia: Elona Kalesha in silenzio anche davanti al Tribunale del Riesame

FIRENZE – Udienza davanti al Tribunale del riesame per il ricorso dei difensori di Elona Kalesha, contro la misura cautelare in carcere nei confronti della 36enne accusata dell’omicidio dei coniugi Shpetim e Teuta Pasho, i cui resti sono stati trovati in quattro valigie abbandonate in un campo vicino al carcere di Sollicciano. In aula erano presenti il pm titolare dell’inchiesta, Ornella Galeotti e i due difensori della 36enne albanese, gli avvocati Federico Febbo e Antonio D’Orzi. Elona Kalesha, collegata dal carcere di Sollicciano, è rimasta di nuovo in silenzio. Il Tribunale del riesame si è riservato la decisione sull’istanza di scarcerazione presentata dai legali della Kalesha.
Il collegio del Tribunalke del riesame, presieduto da Anna Liguori e completato dai giudici Maria Dolores Limongi e Barbara Bilosi, ha recepito le argomentazioni del pm Galeotti e dei difensori. Secondo quanto emerge il pm Galeotti avrebbe prodotto nuovi documenti processuali oltre quelli già noti alle parti, fra cui telefonate intercettate a Elona Kalesha a dicembre, prima della carcerazione cautelare disposta dal gip. Sono conversazioni con avvocati in cui la donna, che in quel momento non sapeva di essere indagata, chiede informazioni legali manifestando pure, però, coi propri interlocutori una certa attenzione per eventuali tracce, tipo impronte digitali, che potevano essere rimaste sulle valigie. Sempre in udienza la difesa, come spiega in sintesi l’avvocato Federico Febbo, avrebbe invece evidenziato l’assenza di prove e indizi tali da motivare la carcerazione di Elona Kalesha. I difensori hanno manifestato perplessità su vari punti portati dall’accusa.
