Firenze: ristoratori che protestano ascoltati dal prefetto
FIRENZE – Sono stati ricevuti dal Prefetto Alessandra Guidi i rappresentanti delle associazioni di categoria e una delegazione di movimenti spontanei per una valutazione della situazione del settore della ristorazione nell’ambito della città di Firenze, luogo particolarmente colpito a livello socio-economico dalla pandemia e dal conseguente crollo degli afflussi turistici. I partecipanti hanno manifestato i disagi e le sofferenze dei propri operatori, determinati dalla perdurante recrudescenza della curva dei contagi e dalle misure governative restrittive adottate per fronteggiarla.
I rappresentanti hanno evidenziato l’urgente necessità di misure ristorative -effettive e tempestive-dei mancati introiti, nonché l’adozione di provvedimenti che possano garantire alle imprese la copertura dei costi fissi di gestione, riservandosi la possibilità di avanzare proposte migliorative in tal senso.
A tal proposito, il Prefetto ha assicurato che parteciperà al livello centrale le istanze segnalate, sottolineando l’importanza di un costante dialogo tra le istituzioni, i corpi intermedi e i cittadini al fine di mantenere la coesione sociale del territorio . In merito ad eventuali manifestazioni di dissenso riguardo agli attuali provvedimenti del Governo, i partecipanti hanno concordato che le stesse debbano svolgersi all’interno del perimetro della legalità, condannando fermamente ogni eventuale forma di “disubbidienza civile” che si associ a comportamenti anti-giuridici. Il Prefetto ha assicurato che le forze dell’ordine e le polizie locali, nei prossimi giorni, rafforzeranno i controlli per garantire l’effettivo rispetto delle regole poste a tutela della salute pubblica e delle misure restrittive in vigore, rammentando che ogni eventuale manifestazione di protesta da parte degli esercenti in violazione delle misure governative anti-contagio sarà sanzionata, come previsto dalla legge. L’attuale quadro normativo, infatti, prevede l’applicazione di misure sospensive da parte degli organi accertatori, con l’irrogazione di sanzioni pecuniarie e sanzioni accessorie di chiusura dell’esercizio, al termine di un procedimento amministrativo, e, nei casi più gravi, con l’avvio della procedura finalizzata alla revoca della licenza commerciale.