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Renzi: vedremo se Conte avrà i numeri al Senato. Per ora non si sa. I vescovi col premier

ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

ROMA – Continua in vista del voto di lunedì e martedì in Parlamento la caccia ai cosiddetti responsabili in grado di sostenere il governo. Lo afferma Renzi nella sua e-news.

«I giornali dicono che il Premier ha già in tasca i numeri. Alla Camera si, li aveva anche prima. Al Senato non sappiamo ancora se ci saranno 161 voti a favore. Vedremo se, come dicono, il premier arriva a Quota 161. Noi abbiamo posto dei problemi di merito, non possiamo adesso far finta di niente. Volete andare insieme a Salvini? No. Non siamo noi quelli che hanno governato con lui. Italia Viva è nata per togliere i pieni poteri a Salvini. Ma i pieni poteri noi non vogliamo darli a nessuno. Abbiamo chiesto al governo un salto di qualità sui contenuti. Il premier ci ha risposto sfidandoci in Aula sui responsabili. Gli abbiamo chiesto di cambiare politica, lui ha scelto di cambiare maggioranza. Ma volevate davvero le poltrone? Falso. Tanto è vero che ci siamo dimessi. Se avessimo voluto le poltrone avremmo trovato facilmente un accordo. Noi le poltrone le lasciamo non le chiediamo. La politica è servizio: sono così orgoglioso della nostra diversità rispetto agli altri. Vogliamo un governo più forte, più soldi alla sanità, maggiore centralità della scuola, sblocco dei cantieri per dare lavoro e non sussidi, una giustizia garantista, più trasparenza negli acquisti dell’emergenza, assegnazione della delega ai servizi segreti. Su questi temi il premier non ha dato risposte, ma ha scelto di farsi sostenere da un’altra maggioranza. E noi abbiamo rinunciato ai nostri posti. È vero, mi attaccano, ci insultano, ci minacciano. Penso che si debba fare un salto di qualità. Se il governo non vuole, io preferisco essere insultato ma separare le mie responsabilità da quelle di chi dice che va tutto bene. Ci daranno ragione come già accaduto sul rapporto Stato-Regioni, sul bicameralismo, sulla decontribuzione del Jobs Act, su Industria 4.0, sui diritti. Lì per lì ti accusano di fare battaglie personali. Poi, dopo anni, si scopre che avevi ragione».

I vescovi si schierano con Conte, pur senza dirlo apertamente. Il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana: «Sono ore d’incertezza per il nostro Paese. In questo momento guardiamo con fiducia al Presidente della Repubblica che con saggezza saprà indicare la strada meno impervia. Trovo un forte stimolo nelle parole pronunciate proprio dal Presidente Mattarella nel messaggio di fine anno: Non viviamo in una parentesi della storia. Questo è tempo di costruttori. Aggiungo: questo è anche tempo di speranza! Ci attendono mesi difficili in cui ricostruire le nostre comunità». Tradotta in parole povere, avanti con questo governo!


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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