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Crisi di governo sospesa, ritorna l’ipotesi elezioni, ma incombe il semestre bianco

Il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

La crisi di governo è stata per il momento solo scongiurata, il Conte bis sopravvive, graziato da Mattarella e da una fiducia strappata a stento al Senato, ma è troppo debole per proseguire con tranquillità. Per questo Giuseppe Conte è a un bivio, allargare in breve tempo la maggioranza o si va a elezioni, salvo altre soluzioni che il Capo dello Stato vorrà inventarsi, esclusa ovviamente quella di un governo a guida centrodestra, da sempre osteggiata da Mattarella. Che potrebbe tirare fuori dal cilindro un governo istituzionale.

Il premier, è una questione di sopravvivenza, è freneticamente al lavoro per cercare di trovare altri accoliti, specialmente a palazzo Madama, e mettere poi a punto il patto di legislatura, oltre che per rivedere il Piano nazionale di ripresa e resilienza approdato in Parlamento, visto che anche con la Ue i tempi stringono.

Conte deve guardarsi anche dalle fibrillazioni sorte nel Pd, visto che ieri, mentre i leader del centrodestra sono stati ricevuti al Quirinale e Renzi ha riunito i gruppi di Italia Viva, il Presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini – un leader emergente e ascoltato nel Pd – ha chiesto di coinvolgere maggiormente gli amministratori locali. «C’è un Paese nel quale ci sono importanti esperienze, di governo quotidiano del territorio, che a mio parere andrebbe un po’ più ascoltato».

Anche i dem dunque potrebbero pressarlo perché salga presto al Quirinale. Goffredo Bettini ha le idee chiare, solo se riesce ad allargare la maggioranza «si farà un Conte ter», attraverso una crisi pilotata. Il Pd, lo ha ripetuto anche Orlando, confermando quella che è sempre stata la tesi dei grillini, non farà mai un governo con i sovranisti e dopo l’avvocato del popolo, a questo punto lo sbocco desiderato sarebbero le elezioni, Mattarella permettendo.

In questa prospettiva però ci sarebbero alcuni inconvenienti per i dem, visto che, stando ai sondaggi, una lista Conte è stimata oltre il 15% e, stando alle valutazioni di Euromedia Research per Porta a Porta, se il premier si mettesse alla guida del M5S lo farebbe balzare dal 14,6% al 20,2%, cacciando indietro Zingaretti. Ipotesi peraltro non proprio facilissima a realizzarsi, vista la presenza di troppi galli nel pollaio grillino, che certamente ostacolerebbero l’ulteriore ascesa dell’avvocato di Volturara Appula.

A questo punto forse anche lo stesso premier, saldamente incollato alla poltrona con l’accondiscendenza del Presidente, visti i numeri di una coalizione che resterebbe instabile o traballante e quindi destinata a cadere, potrebbe indirizzarsi verso la soluzione di elezioni anticipate, gestite dal suo governo.

Soluzione questa che accontenterebbe solo in parte il Pd e verrebbe sicuramente non molto apprezzata da settori del centrodestra; in quest’ultima coalizione solo Fratelli d’Italia ha sempre dichiarato che la via elettorale costituisce la strada maestra. Resta da vedere se Forza Italia e la Lega saranno anch’esse d’accordo per elezioni in tempi brevi, gestite dall’avvocato del popolo e dal Pd. Soprattutto Forza Italia, dopo le recenti defezioni, sembra allo sbando, senza una guida sicura, tanto che gli attuali componenti del cerchio magico (Bernini, Tajani e Gelmini) hanno lanciato un appello a Berlusconi perché riprenda in mano saldamente le redini del partito. Un avvertimento in tal senso è stato rivolto al Cavaliere anche da Salvini.

Alcuni quotidiani sottolineano che la situazione attuale spinge verso elezioni anticipate, nonostante la fiera opposizione sempre dimostrata da Mattarella. Occorre però considerare che un gravissimo ostacolo si frappone alle elezioni anticipate. Molti degli attuali parlamentari, soprattutto fra i grillini, sciolte le Camere dovrebbero tornare a quello che facevano prima, cioè poco o nulla, e per di più sia il Capo dello Stato che le sinistre hanno interesse a conservare questo ParIamento, che dovrebbe eleggere nel 2022 un altro Presidente. In tutti i modi occorre sbrigarsi, il semestre bianco incombe e con quello ogni ipotesi elettorale è destinata, ovviamente, a sparire.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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