Fmi: stima di crescita dell’Italia al ribasso. Pil al 3% (in calo anche Germania e Francia)
WASHINGTON – E’ stimata al ribasso, per il 2021, la crescita dell’Italia da parte del Fondo Monetario Internazionale. Dopo una contrazione inferiore alle attese nel 2021 il Pil è calato del 9,2% rispetto al -10,6% previsto in ottobre, l’economia crescerà del 3,0%, ovvero 2,2 punti percentuali in meno delle previsioni precedenti. Nel 2022 il Pil è stimato crescere del 3,6%, l’1,0% in più alle stime di ottobre.
Il Fmi rivede al ribasso le stime di crescita, per il 2021, anche di Germania, Francia e Spagna. La locomotiva tedesca è attesa crescere del 3,5% quest’anno (-0,7 punti percentuali rispetto alle stime di ottobre) e del 3,1% nel 2022 (invariata). Il pil francese è previsto crescere del 5,5% nel 2021 (-0,5 punti), per segnare un +4,1% nel 2022 (+1,2 punti). Per la Spagna il Fmi stima un Pil in crescita quest’anno del 5,9% (-1,3 punti) e del 4,7% nel 2022 (+0,2).
Lo scenario delineato dalle previsioni di crescita del Fondo monetario internazionale a livello globale è migliorato, nel 2021 la crescita è migliore di quanto stimato in precedenza e per il 2020, anche se l’economia è in contrazione ma un po’ meno. Lo ha deto Kristalina Georgieva, direttore generale del Fmi, durante un panel della Davos Agenda 2021. «Quello che vorremmo vedere, nel 2021, sono tre cose: una corsa ai vaccini, una maggiore cooperazione globale e la continuazione delle misure di sostegno da parte delle autorità, specie per le parti dell’economia più vulnerabili, e cioè giovani, donne e lavoratori con competenze limitate», ha detto Georgieva. «E’ un grosso sforzo verso un capitalismo che funzioni per tutti – ha detto Georgieva – ma se non lavoriamo insieme non raggiugeremo l’altra sponda di questa crisi».
Il Pil di Eurolandia crescerà nel 2021 meno delle attese, segnando un +4,2%, ovvero 1 punto percentuale in meno rispetto alle previsioni di ottobre. Per il 2022 la crescita è stata invece rivista al rialzo di 0,5 punti al 3,6%. Lo afferma il Fmi, prevedendo per gli Stati Uniti un pil in aumento quest’anno del 5,1%, ovvero 2 punti percentuali in più rispetto alle stime di ottobre. Nel 2022 la crescita americana è stata invece rivista al ribasso di 0,4 punti rispetto alle attese al 2,5%.
L’economia mondiale viaggia a una velocità superiore alle attese dopo essersi contratta nel 2020 del 3,5%, meno del 4,4% previsto in ottobre. Il Pil crescerà nel 2021 del 5,5%, 0,3 punti percentuali in più rispetto alle stime precedenti. Per il 2022 il Fondo conferma una crescita del 4,2% (invariata rispetto alle stime precedenti). La ripresa, avverte comunque il Fmi, è “incompleta” con l’attività economia che “resta ben al di sotto dei livelli pre-pandemia” e soggetta a una forte “incertezza”.
Le perdite complessive per la produzione mondiale a causa del coronavirus, rispetto alle previsioni pre-pandemia, ammontano a 22.000 miliardi di dollari nel periodo 2020-2025. Lo afferma il capo economista del Fmi, Gita Gopinath, sottolineando che la contrazione economica mondiale del 2020 seppur inferiore alle attese (-3,5% invece del -4,4% previsto in precedenza) resta la peggiore dalla Grande Recessione. “150 paesi nel 2021 avranno redditi pro capite inferiori ai livelli del 2019”, aggiunge Gopinath, stimando che nel 2020-2021 circa 90 milioni di persone scivoleranno nella povertà estrema.
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