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Programma di governo, i principali punti di Draghi. Cercherà l’accordo fra i partiti

Palazzo Chigi

In sedici paginette ci sono i punti essenziali del programma di governo di Mario Draghi. I capitoli ci sono tutti, dalla salute al fisco, dall’istruzione alle politiche industriali e all’innovazione. Mancherebbe il nodo dell’immigrazione che anche oggi è in primo piano con l’arrivo di centinaia di clandestini portati dalle navi Ong.

Quella sanitaria è naturalmente la prima emergenza da affrontare: alla piena attuazione del piano vaccinale si aggiungerebbero il rafforzamento della medicina territoriale, la digitalizzazione del sistema, l’aumento degli investimenti e delle assunzioni, il contrasto al divari territoriali. Viste le incongruenze e le contrapposizioni che si sono registrate fra Stato e Regioni, la via indicata sarebbe quella del superamento dell’attuale federalismo sanitario, con la possibilità di inserire la “clausola di supremazia” per quanto riguarda il riparto delle competenze.

Ma in primo piano anche lavoro e economia. La scadenza del blocco del licenziamenti fissata al 31 marzo potrebbe essere superata con la differenziazione per settori delle forme di protezione e una riforma degli ammortizzatori sociali per garantire una copertura universale e formazione adeguata. Vengono menzionate esplicitamente anche leggi da approvare sia in tema di parità retributiva tra uomini e donne, sia di salario minimo legale, di equo compenso e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali e di quelle datoriali.

Nell’agenda naturalmente anche la previdenza: l’idea è lasciar scadere Quota 100 al termine naturale, la fine del 2021, introducendo però flessibilità di uscita nel sistema attraverso il rafforzamento dei altri istituti tra cui Opzione donna (il pensionamento anticipato con calcolo contributivo dell’assegno) e Ape social per le categorie disagiate o impegnate in occupazioni più pesanti.

Reddito di cittadinanza, la cui conferma è stata richiesta espressamente dai grillini. Dal testo emerge la volontà di rivedere tutto il campo delle politiche attive, facendo interconnettere Anpal, centri per l’impiego e navigator. Allo stesso tempo andrà rafforzata la rete del contrasto alla povertà e all’esclusione sociale.

Scuola e ricerca: l’obiettivo è quello di portare iI livello complessivo di spesa per l’istruzione dal 3,6 per cento del Pil almeno al 5%. In particolare andrebbe potenziata l’offerta degli asili nido e dovranno essere aumentate le risorse per il sostegno e la disabilità, così come il Fondo ordinario per l’università

Fisco, un difficile contemperamento fra le richieste, diametralmente opposte del Pd (dagli ai ricchi) e la flat tax della Lega. Si punta ad alleggerire l’lmposizione sul redditi medi e medio-bassi, ispirandosi, per l’Irpef al modello tedesco, caratterizzato da aliquote continue e da una crescita più graduale del prelievo. La web tax andrà implementata In linea con il quadro europeo.

L’annoso problema mai risolto della riforma della pubblica amministrazione, si punta a sfruttare l’occasione offerta dallo sblocco del turnover e dalla previsti assunzione di 500 mila persone per svecchiare gli uffici e procedere con la digitalizzazione. La riforma della burocrazia e legata anche alla semplificazione di molte norme a partire da quelle sugli appalti. Ci sono molte proposte sul tappeto che il prossimo ministro della Funzione Pubblica cercherà di sbrogliare in particolare attraverso un ampliamento dello strumento del silenzio-assenso e l’adozione di norme europee sul fronte delle opere pubbliche.

Previdenza Stop a quota 100 e più flessibilità. L’idea è lasciar scadere Quota 100 a fine del 2021 introducendo però flessibilità di uscita nel sistema attraverso il rafforzamento degli altri istituti tra cui Opzione donna e l’Ape social per le categorie disagiate o impegnate in lavori pesanti

Tema della giustizia L’Ue ha condizionato i suoi finanziamenti all’accelerazione dei tempi dei processi. In parlamento è fermo un progetto di semplificazione fermo a causa dei veti incrociati dentro e fuori la maggioranza e da parte della magistratura, contraria a ogni riforma che diminuisca i propri privilegi.

Nessun riferimento ai problemi dei migranti, uno dei più scottanti, meglio lasciarlo per ultimo

Lo scoglio maggiore per Draghi sarà quello di accordare le molteplici esigenze di quell’accozzaglia di maggioranza che è già stata definita «Ursula ed oltre», che va dalla sinistra del Pd fino alla Lega, mai stati al governo insieme. Vedremo se SuperMario saprà fare il miracolo.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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