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Bergoglio parla ancora di rifugiati, la sua massima preoccupazione

ROMA – Il Papa, al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, parla anche della piaga dei migranti e da’ voce alla preoccupazione della Santa Sede per il numero esorbitante di sfollati in varie parti del mondo. «Dalla Seconda guerra mondiale – dice – il mondo non aveva ancora assistito a un aumento così drammatico del numero di rifugiati, come quello che vediamo oggi. E pertanto urgente – osserva Bergoglio – che si rinnovi l’impegno perla loro protezione, come pure per quella degli sfollati interni e di tutte le persone vulnerabili costrette a fuggire dalla persecuzione, dalla violenza, dai conflitti e dalle guerre. Nonostante gli importanti sforzi compiuti dalle Nazioni Unite nella ricerca di soluzioni e proposte concrete per affrontare in modo coerente il problema degli sfollamenti forzati, la Santa Sede esprime la propria preoccupazione per la situazione degli sfollati in diverse parti del mondo».

Bergoglio pensa anzitutto all’area centrale del Sahel, dove, in meno di due anni, il numero degli sfollati interni è aumentato di venti volte. Il Pontefice dice che si guarda «con interesse la negoziazione del Nuovo Patto dell’Unione Europea sulla migrazione e l’asilo, pur osservando che politiche e meccanismi concreti non funzioneranno se non saranno sostenuti dalla necessaria volontà politica e dall’impegno di tutte le parti in causa, compresi la società civile e i migranti stessi». Gli estensori dei discorsi ufficiali del Pontefice gli fanno ripetere ossessivamente sempre lo stesso refrain a favore di migranti e rifugiati. Pare che per Bergoglio questo sia il problema più importante sulla terra, le questioni dottrinali e religiose se le scorda quasi sempre.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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