Fisco: Confesercenti, essenziale un riordino strutturale dell’imposizione fiscale
ROMA – La riforma del fisco deve essere l’occasione per un riordino strutturale delle discipline fiscali, ma anche per alleggerire la pressione fiscale su famiglie e imprese e favorire il rilancio dell’economia. A sottolinearlo è Confesercenti in audizione davanti alle commissioni Finanze di Camera e Senato sulla riforma dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e altri aspetti del sistema tributario. A partire dal turismo: con una sospensione per tre anni dell’imposta sui prodotti e servizi di settore, è possibile recuperare 6 miliardi di consumi turistici, afferma la confederazione. Un sistema – si legge nel documento consegnato dall’associazione – già difficile da riformare, anche a causa della stratificazione delle previsioni normative, spesso sovrapposte. Sarebbe dunque paradossale pensare a dei micro-interventi mirati che renderebbero ancora più complesso il quadro normativo, invece di intervenire sul macrosistema.
A partire dalla risoluzione delle criticità legate al sistema di aliquote e scaglioni Irpef, sostiene Confesercenti, che ipertassa 6,3 milioni di italiani con redditi tra 28mila e 55mila euro: pur essendo il 15,6% dei contribuenti, forniscono quasi un terzo(31,8%) del gettito totale dell’imposta (50 miliardi di euro), subendo un aumento dell’aliquota legale di ben 11 punti. In attesa di una revisione complessiva dell’imposta, occorre frazionare questo scaglione, attualizzando al contempo le aliquote Irpef al reale valore economico e di potere d’acquisto.