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Vaccino ai magistrati: l’Anm difende la categoria, è un servizio essenziale

ROMA – Vaccino ai magistrati non è un privilegio. La Giunta esecutiva dell’Associazione nazionale magistrati reagisce con una dura una nota in risposta ad alcuni articoli di stampa pubblicati ieri ed oggi, che contengono assimilazioni della magistratura ad una casta, lasciando intendere che ai magistrati sia stata riservata una ingiustificata corsia preferenziale nell’ambito della campagna vaccinale contro il Covid-19 e che ciò sia lesivo del diritto alla salute dei cittadini più deboli. Come sempre difesa a spada tratta della categoria.

«Tali dichiarazioni denotano una scarsa accuratezza nella ricostruzione della vicenda ed uno scarso approfondimento del contenuto delle Linee Guida del Piano strategico per la vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 approvato dal Parlamento, che prevede, tra i gruppi target di popolazione cui offrire il vaccino in via prioritaria, anche i lavoratori dei servizi essenziali, onde ridurre i contraccolpi derivanti da possibili focolai di contagio sulla continuità del servizio reso ai cittadini. La possibile offerta del vaccino ai lavoratori del comparto giustizia (ivi compresi magistrati, personale amministrativo e classe forense) non costituisce, dunque, una ingiustificata corsia preferenziale, rientrando tale categoria (unitamente a insegnanti, personale scolastico, forze dell’ordine, personale delle carceri e dei luoghi di comunità) nell’ambito dei servizi essenziali», sottolinea l’Anm.

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