Migranti: Osservatore Romano condanna stragi nel Mediterraneo
ROMA – L’Osservatore Romano accende ancora una volta i riflettori sulla tragedia dei migranti. «Il Mediterraneo centrale -registra il quotidiano d’Oltretevere- si conferma, per l’ennesima volta, la rotta migratoria più pericolosa al mondo. Ieri mattina, al largo della città portuale di Kraten, presso le isole Kerkennah, in Tunisia, si è consumata l’ultima strage di migranti, nel naufragio di due imbarcazioni. Dall’inizio dell’anno – ricorda il quotidiano della Santa Sede dato alla mano – sono circa 5.500 gli arrivi registrati, di cui oltre 1.500 provenienti dalla Tunisia e più di 3.500 dalla Libia che le due agenzie Onu continuano a definire un luogo non sicuro. Almeno 252 migranti sono morti dal 1° gennaio 2021 nel Mediterraneo. Proprio in Tunisia si sta registrando un forte aumento delle partenze, legato al deterioramento della situazione sociale causato dalla pandemia di covid-19. A partire sono soprattutto persone provenienti dall’Africa subsahariana che già vivevano e lavoravano nel Paese maghrebino. Romdhane Ben Amor, responsabile del Forum tunisino per i diritti economici e sociali, una ong impegnata nella tutela dei diritti umani, ha detto che dall’inizio di quest’anno sono state intercettate 94 barche cariche di migranti e 1.736 persone pronte a imbarcarsi sono state arrestate».
Per l’Osservatore romano evidentemente i cattivi sono l’Occidente, la Ue e Salvini che non accolgono a braccia aperte tutti i clandestini che, spinti dal bisogno, cercano di invadere le nostre coste. Non una parola contro i trafficanti di uomini e contro le organizzazioni che su questo traffico lucrano.