Open Arms raccoglie 150 «naufraghi» in acque libiche, li porterà in Italia
ROMA – Open Arms, la nave della Ong fiera nemica di Salvini, continua a raccogliere migranti presunti naufraghi nel Mediterraneo. Ha compiuto due operazioni di «salvataggio» e adesso attenderà di recuperare altri presunti naufraghi per fare pieno carico e portarli in Italia.
La richiesta di aiuto era stata lanciata da Alarm Phone, il «centralino dei migranti»: «Sos nel Mediterraneo centrale. Una barca con 38 persone, 7 donne e 14 bambini, in pericolo nella zona Sar maltese. Abbiamo informato tutte le autorità fornendo la posizione Gps ma Malta non risponde al telefono e l’Italia non ne assume la responsabilità. Nella barca sta entrando acqua e la gente è nel panico. Non fateli annegare!». E nel primo pomeriggio, ad intervenire ci ha pensato la Open Arms, la nave di soccorso della Ong spagnola omonima, unica imbarcazione umanitaria attualmente in attività nel Mediterraneo centrale.
Il soccorso è avvenuto al largo della Libia, quasi al confine con la Tunisia: «Appena terminato soccorso di imbarcazione in difficoltà con a bordo 38 persone, tra cui 7 donne e 14 bambini, due dei quali molto piccoli. Continuiamo», ha twittato la Open Arms dopo aver completato il salvataggio.
Alarm Phone ha poi lanciato un’altra drammatica richiesta di aiuto, stavolta per una barca ancora più affollata: «Abbiamo ricevuto una chiamata da un’altra barca con 122 persone. Sono in grave pericolo al largo della Libia. Dicono che alcuni stanno morendo, serve soccorso urgente. Abbiamo informato tutte le autorità e inoltrato la posizione. Non lasciateli annegare!».
I volontari della Ong catalana hanno deciso quindi di fare rotta anche verso quest’altra imbarcazione, e Vesselfinder infatti segnala la nave Ong catalana in quella zona. A questo punto a bordo ci dovrebbero essere 150 migranti, che Open Arms deciderà sicuramente di traghettare in Italia, E noi, come sempre, subiamo.