Morto Carlo Mosca, ex prefetto di Roma, figura prestigiosa dell’Amministrazione dell’interno
ROMA «Con grande dolore comunico l’improvvisa scomparsa del Prefetto Carlo Mosca, rappresentante esemplare delle istituzioni della Repubblica e presidente del Laboratorio sull’Intelligence dell’Universita’ della Calabria». Lo annuncia in una nota Mario Caligiuri, Direttore del Master in Intelligence all’Universita’ della Calabria.
«Avremo modo come Ateneo di ricordare il suo decisivo impegno civile e culturale per la diffusione della cultura dell’intelligence nel nostro Paese. Ad agosto del 2020 aveva ricevuto la prima edizione del Premio ‘Francesco Cossiga per l’Intelligence’ promosso dalla Societa ‘Italiana di Intelligence con la giuria presieduta da Gianni Letta. Carlo Mosca e’ stato, tra l’altro, Prefetto Roma, Capo di Gabinetto dei Ministri dell’Interno Amato e Pisanu, Consigliere del Consiglio di Stato, Vice Direttore Vicario del SISDE, Direttore della Scuola Superiore del Ministero dell’Interno, docente all’Universita’ Cattolica di Milano e a ‘La Sapienza’ di Roma. Insegnava ancora alla Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia».
Con Carlo Mosca scompare una figura di grandissimo prestigio del ministero dell’Interno, un uomo dello Stato che ha servito fedelmente le istituzioni in un arco lunghissimo di tempo, fin da quando, giovanissimo, entro’ alla Scuola militare della Nunziatella di Napoli. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.
«Prefetto della Repubblica e poi Consigliere di Stato, Carlo Mosca e’ stato protagonista di riforme fondamentali dell’Amministrazione dell’Interno, nelle quali ha profuso la sua visione strategica e le sue intuizioni fortemente innovative. Ha rappresentato un punto di riferimento per tante generazioni di funzionari che ne ammiravano la profonda cultura, la finezza intellettuale, la statura morale e l’afflato umano che sapeva infondere in ogni rapporto», ha aggiunto la titolare del Viminale, ricordando la sua figura di «grande animatore culturale che ha guidato l’Associazione nazionale dei funzionari del ministero dell’Interno, interpretando i valori piu’ autentici della nostra carriera, con l’ansia mai appagata di trasmetterli alle generazioni future. Oggi ne piangiamo la scomparsa e ci stringiamo al figlio Davide con un grande abbraccio».
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Al ricordo toccante della collega e ministra aggiungo il mio personale. A Carlo mi legava un’amicizia fraterna, era un collega di altissima cultura, animato da profondo senso dello Stato, attento all’evoluzione della società, sempre desideroso di apportare contributi positivi alla sua, alla nostra amministrazione. Soprattutto ricordo la sua grande umanità e sensibilità, era sempre pronto ad ascoltare i colleghi, a risolvere i loro problemi e ad aiutarli, nei limiti del possibile. Aveva sempre lo sguardo rivolto ai giovani, per i quali è stato un maestro eccezionale, molti prefetti ormai affermati debbono anche a lui la loro fortuna.
Arrivederci Carlo, un forte, commosso abbraccio e grazie per quanto ci hai insegnato
Paolo Padoin