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Generale Figliuolo: a settembre chiude la campagna vaccinale

Il Generale Francesco Paolo Figliuolo Foto ANSA
Il generale Francesco Paolo Figliuolo
(Foto ANSA)

ROMA – Il generale Francesco Paolo Figliuolo tratteggia un bilancio del suo primo mese da commissario straordinario per l’emergenza Covid in Italia. Il militare, in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, non nasconde di aver avuto incontri anche accesi, rimarcando però che le Regioni sono le sue alleate.

In questi giorni si sta parlando molto dei cosiddetti ‘furbetti del vaccino‘. Figliuolo non fa sconti su tali casi: Il nepotismo? Io non so come uno possa dormire la notte sapendo che avrebbe potuto salvare una vita e invece ha dato il vaccino all’amico.

L’obbiettivo principale dei prossimi giorni è mettere al sicuro le nostre radici: gli anziani; e poi i più vulnerabili. Un punto, quello delle priorità all’accesso al siero, non troppo chiaro per qualcuno. La svolta – spiega il generale – sta nel piano strategico del ministero della Salute condiviso con la struttura commissariale: abbiamo messo un punto fermo su chi deve essere vaccinato in priorità. Adesso è stato recepito dai presidenti di Regione e dai loro responsabili sul territorio per le vaccinazioni.

Il nodo sono le scelte prese da alcune Regioni su determinate categorie. Draghi le ha anche richiamate in tempi non sospetti. Il primo piano vaccinale, dove si parlava di categorie essenziali poco declinate, al di là di forze armate e forze dell’ordine, insegnanti e sanitari, lasciava molto spazio a ciò che diventa… l’italica inventiva, precisa il generale.

Figliuolo aggiunge che comprende gli atteggiamenti di qualche Regione avendo lui stesso ricevuto molte sollecitazioni, al limite della pressione, da ordini professionali che sostenevano noi siamo essenziali.

Aspirazioni legittime, perché non era declinato il piano, sottolinea il generale che cita poi la problematica di AstraZeneca che ha dato all’agenzia regolatoria motivi per porre un limite. Poi, vedendo altri Paesi che vaccinavano oltre quel limite, si è cambiato rotta. Ma alcune Regioni si sono dette: ho AstraZeneca, lo posso fare solo ad alcune tipologie, ci sono i servizi essenziali, li allargo.

Ora il piano è stato stilato e non ci sono più margini: se abusi ci sono, sono voluti, chiosa Figliuolo, che torna poi sul ‘nepotismo, giudicandolo inqualificabile e ricordando che le liste di riserva devono essere in analogia col piano vaccinale. Non è che fai venire tuo cugino dicendo aspetta che ti vaccino con la sesta dose che rimane, ribadisce.

Per quel che concerne le continue polemiche in ambito politico, il generale sostiene che noi italiani siamo bravissimi singolarmente ma non pratichiamo il gioco di squadra. Al di là delle diatribe e restando sul concreto, di che cosa ha maggiormente bisogno il Paese oggi? Dobbiamo spingere Big Pharma a onorare gli impegni. Sui territori ci sono cose da migliorare, ma andarci crea tensione positiva tra i responsabili dei piani vaccinali. I confronti che ho avuto, a volte anche accesi, sono sempre stati costruttivi. Ho avuto interlocutori sul pezzo.

Parlando di numeri, il commissario ricorda che a fine febbraio si è partiti da 1.500 punti vaccinali in Italia, ora sono 2.066. Non resta che attendere le dosi in gran quantità. L’obbiettivo è vaccinare mezzo milione di persone al giorno. Quando si vedrà un simile risultato? L’ultima settimana di aprile. Ora incrementeremo, assicura il generale che aggiunge che a metà aprile si vaccineranno 300mila individui ogni 24 ore.

Se il sistema regge, e mi porta ad avere 500 mila vaccinazioni al giorno a fine mese, a fine settembre chiudo la campagna, assicura Figliuolo che non si considera né aperturista né chiusurista: Bisogna essere equilibrati, con buonsenso e pragmatismo.


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Ezzelino da Montepulico


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