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Fiorentina: rimonta due gol all’Atalanta ma perde su rigore (2-3). Doppietta di Vlahovic. Pagelle

Caceres anticipa di testa Romero (Foto Violachannel)

FIRENZE – Peccato. La Fiorentina è arrivata vicinissima al miracolo. Messa sotto nettamente nel primo, con uno zero a due firmato Zapata che avrebbe potuto essere anche zero a tre o zero a quattro se non fosse stato per alcune parate di Dragowski da incorniciare, nella ripresa la squadra viola ha rovesciato la situazione. Vlahovic ha segnato due gol bellissimi, facendo sognare e sperare. Con questa doppietta sale a quindici gol in campionato. Il secondo gol, va sottolineato, su grande giocata di Kouamè, partito das tre qwuarti e capace di saltare due avversari, mettendo Dusan in condizione di battere di nuovo il portiere. Il patatrac tre minuti dopo: per un intervento di Quarta con la mano, in area, su Ilicic. Aggiungo, per completezza d’informazione, che fra Fiorentina e Atalanta ci sono almeno due classi di merito. Corazzata fredda e spesso imprendibile la squadra di Gasperini. Secondo me la migliore vista al Franchi. Meriterebbe lo scudetto, se non avesse qualche caduta di concentrazione. Come, appunto, le è capitato al Franchi. Per merito, e anche questo va detto, di una Fiorentina combattiva e pugnace, consapevole della sua inferiorità tecnica, ma per nulla arrendevole, e ricaricata da Iachini nell’intervallo. Purtroppo, al di là di Dragowski e Vlahovic, che meritano voti stellari, i limiti di altri giocatori sono balzati agli occhi nettamente. Amrabat, l’ho detto più volte, non riesce a fare uil regista e l’interditore. Malinovskyi, il più illuminato dei bergamaschi, lo ha saltato ripetutamente. Hanno arrancato i difensori. Anche Quarta, nonostante alcuni interventi buoni per tempestività e scelta di tempèo, non merita la sufficienza anche perchè colpevole del fallo di mano decisivo, quello che ha permesso a Ilicic di segnare, su rigore, il decisivo 2-3. E ora? Questa Fiorentina ha molti difetti, però non retrocederà. Ma dovrà fare punti presto, a cominciare dalle trasferte conrtro Sassuolo e Verona. Perchè poi, il 25 aprile, arriverà al Franchi la Juventus, vogliosa di rivincita. Però lo ripeto, salvarsi è possibile, vist+e le ultiume tre. Ma Commisso deve sfruttare la sua permanenza Fiorentina per gettare le basi in vista della prossima stagione. Che non potrà assolutamente essere come le ultime due.

COMMISSO – Sguardi, telecamere e flash puntati sulla tribuna d’onore: dove siede Rocco Commisso, sbarcato di prima mattina, oggi 11 aprile, a Firenze. Il presidente applaude la squadra schierata a metà campo. Nella quale spiccano i ritorni di Amrabat e Kouamè al posto degli squalificati Pulgar e Ribery. Sembrava che Eysseric potesse essere preferito per affiancare Vlahovic, o stare subito dietro di lui. Pronti via e l’Atalanta comincia a manovrare, sulla spinta di Toloi e Malinovskyi che arriva al tiro. Con palla poco sopra la traversa della porta di Dragowski. Viola sdubito sotto pressione. Al 3′ tocca a Palomino calciare. Ancora fuori. Trasecolo, io, al 4′, quando Kouamè, in azione di ripartenza, viene agguantato e messo giù da Gosens. Il maceratese Sacchi non fischia nulla. Non basta: qualche istante dopo Romero fa più o meno la srtessa cosa con la gazzella viola. E l’arbitro ignora di nuovo. E’ vero che Kouamè è agile e fragile, ma i robusti atalantini non possono approfittarne infrangendo il regolamento.

Zapata, autore dei primi due gol dell’Atalanta, ostacolato da Quarta
ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI

ZAPATA I – L’Atalanta continua a pressare. De Roon e Pasalic macinano gioco. E al 18′ passa in vantaggio: Zapata, libero in mezzo all’area viola, salta di testa su angolo di Malinovskyi. Pezzella dov’era? Nelle sue vicinanze c’era Bonaventura, rimasto fermo. E’ vero che la squadfra di Gasperini assomiglia a uno schiacciasassi, ma gli avversari vanno marcati, almeno in area. Al 18′ altra giocata da campione di Malinovskyi che libera in area Gosens, ancora solo. Dragowski esce bene e para. Ma il guardalinee sbandiera. Fuorigioco. Il problema? Malinovskyi è imprendibile. Soprattutto ha un passo diverso rispetto ad Amrabat.

ZAPATA II – Al 23′ Romero interviene a piedi uniti su Vlahovic. L’arbitro alza il giallo. Pezzella e tutti i viola chiedono il rosso. Il Var non interviene. Secondo me si è trattato di un fallaccio brutto, ma non da espulsione. I colleghi di Bergamo, qui in tribuna stampa, sono comunque arrabbiati: Romero era diffidato e salterà la prossima sfida con la Juve. Per la Fiorentina cambia poco. Al 28′ Zapata lascia di sasso Quarta e crossa. Respinge la difesa. Un minuto dopo è lo stesso Zapatra ad arrivare davanti a Dragowski, che esce benissimo e lo mura. Al 31′ Pezzella in difficoltà su Pasalic: lo mette giù. E prende l’ammonizione. Va meglio a Milenkovic (34′) che stende Muriel. Solo punizione. Prova a ripartire, la Fiorentina, ma Vlahovic non può fare reparto da solo. Mette pressione alla difesa atalantina, che lo circonda e lo blocca. Dusan ci mette molta volontà, ma la prestanza fisica non basta. Al 39′ proprio Vlahovic subisce un altro fallo. Sullo sviluppo dell’azione l’Atalanta raddoppia ancora con Zapata. E’ il 41′. Pezzella chiede all’arbitro di consultare il Var. Ma resca fa passare qualche minuto e convalòida. Zero a due. Occhio, Fiorentina: se vai avanti così rischi la goleada. Due minuti di recupero. Ammirevole Castrovilli in un’incursione da destra con tiro che finisce poco lontano dall’incrocio dei pali. Ma a partre qualche episodio, come quello appena descritto, è stato un primo tempo a senso unico. Atalanta padrona del campo e Fiorentina in evidente difficoltà. Soprattutto inn fase d’interdizione e impostazione. Inutile insistere con Amrabat davanti alla difesa: non è il suo ruolo. Malinovskyi e lo stesso Muriel l’hanno asfaltato.

I giocatori dell’Atalanmta festeggiano Zapata
ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI

VLAHOVIC I – In avvio di ripresa, Gasperini toglie Romero per Djimsiti. La Fiorentina mostra un piuglio diverso. Iachini deve essersi fatto sentire negli spogliatoi. Amrabat pèrova a costruire, ma al 7′ prende il giallo per fallo su Pasalic. Provano a insistere i viola. E al 12′ Dusan Vlahovic fa un piccolo miracolo: e segna il suo quattordicesimo gol. Come è arrivato il gol? Cross dalla sinistra di Biraghi, Caceres fa sponda di testa, Vlahovic ci arriva col sinistro e batte Gollini, Uno a due. Fiorentina di nuovo in partita. E ce la tiene, poco dopo, Dragowski con un’altra paratona su Toloi. Poi è Quarta che, per la seconda volta consecutiva, sbroglia situazioni difficili in difesa. Buoni il suo senso della posizione e la freddezza. Gasperini toglie Muriel e Malinovskyi, sicuramente il migliore, per Mahele e Ilicic.

VLAHOVIC II – Improvvisamente, al 21′, la Fiorentina pareggia. Kouamè inventa una gran giocata a metà campo, salta un avversario, arriva in arean e serve Vlahovic che mantiene la calma necessartia per infilare ancora Gollini. Due a due. Sembra incredibile ma è così. Aggiungo che è anche un pareggio meritato per la grinta e la volontà. Iachini esulta,. Rocco Commisso e il figlio Joseph, in tribuna d’onore, si abbracciano. La Fiorentina ha cambiato passo davvero?

ILICIC – L’euforia dura appena tre minuti. L’Atalanta si riversa nell’area viola e Martinez Quarta interviene con la mano, nettamente, sum Ilicic. L’arbitro è lì e non ha dubbi a indicare il dischetto. Batte Ilicic. Dragowski intuisce, tocca il pallone ma non riesce a respingere. Atalanta di nuovo in vantaggio. Iachini toglie Amrabat e Castrovilli per Eysseric e Borja Valero. Non è tutto: dopo qualche istante, Beppe toglie anche Quarta e Bonaventura per Venuti e Callejon.

DRAGOWSKI – Iachini si arrabbia per un paqio di decisioni arbitrali discutibili. Sacchi non ci sta e lo ammonisce. Al 38′ Pasalic arriva in zona tiro e la manda fuori. Quindi Dragowski di nuovo sugli scudi: esce alla grandissima su Zapata, arrivato solo davanti alui, pronto a siglare la tripletta. Che Bartolomeo gli nega, ripeto, con un intervento in uscita da campione del mondo. E’ lui, il portiere, il baluardo capace di evitare alla Fiorentina un passivo molto pesante. E immeritato per quel che è accaduto in questo secondo tempo. Tre minuti di recupero. Ci prova, la Fiorentina. Ma l’Atalanta regge. E vince.

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Sandro Bennucci

Direttore del Firenze PostScrivi al Direttore

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