Superlega, la Fifa: «I 12 club pagheranno le conseguenze». Florentino Perez: «Non ci potete espellere»
MONTREUX (SVIZZERA) – No deciso, e forte, della Fifa alla Superlega di Florentino Perez e Andrea Agnelli. «Voglio essere estremamente chiaro: la Fifa è una organizzazione costruita sui valori, i veri valori dello sport. Come Fifa non possiamo che fortemente condannare la creazione di una Superlega, che è un qualcosa di chiuso, che è una fuga dalle attuali istituzioni calcistiche. Non c’è nessun dubbio che la Fifa disapprovi questo progetto». Lo ha detto il presidente della Fifa Gianni Infantino, intervenendo durante il Congresso Uefa a Montreux in Svizzera.
Aggiungendo: «Se alcuni eletti scelgono di andare per la loro strada, devono pagare le conseguenze delle proprie scelte. Sono responsabili delle loro scelte. Concretamente vuol dire, siete dentro o siete fuori? Non si può stare a metà. Pensateci bene, tutti devono pensarci. C’è molto da buttare via per un gioco finanziario a breve termine di qualcuno. Le persone devono pensare davvero attentamente, devono assumersi la responsabilità».
Durante il discorso d’apertura del Congresso a Montreux, il presidente dell’Uefa Aleksander Ceferin ha detto: «A questo punto, vorrei rivolgermi ai presidenti di alcuni club, inglesi principalmente: signori, avete fatto un grande errore. Qualcuno potrebbe dire che sia avarizia, ignoranza o altro, ma non importa, siete ancora in tempo per cambiare idea. Tutti commettono errori».
Ma è muro contro muro. La erisposta arriva da Florentino Perez, prewsidente del Real Madrid e principale ispiratore della Superlega: «Non lo faccio per salvare il Real, ma per salvare il calcio. Questo sport è in un momento critico, quello che stiamo facendo è solo per il bene del pallone. Se noi generiamo profitti, ne beneficiano tutti, anche quelli che stanno più in basso. Il calcio deve evolversi e questo format ci garantirà molti più soldi, la Champions ormai ha perso appeal».
Poi l’attacco all’Uefa: «Ceferin non può insultare come ha fatto con Agnelli, è impresentabile. I giovani hanno perso interesse, il calcio deve evolversi: ci saranno più soldi per tutti, il pallone deve adattarsi ai tempi – spiega Perez – il pubblico diminuisce. E con la pandemia, siamo tutti rovinati. Abbiamo capito che dobbiamo cambiare qualcosa per rendere questo sport più attrattivo per tutti. Quanto alle minacce dell’Uefa dell’esclusione immediata dei club dalla Champions, i giocatori della Superlega stiano tranquilli: il divieto di giocare con le Nazionali non ci sarà. Né il Real, né il City verranno esclusi dalla Champions».
Infine Anas Laghrari, segretario della Superlega, vuol bruciare le tappe: «La Super League può partire anche tra cinque mesi. Siamo pronti a sederci e parlare con la Uefa. Le loro minacce di esclusioni non sono comunque legali. Non sarà una lega chiusa, un quarto delle squadre sarà rinnovato ogni anno – spiega -. Vogliamo creare il miglior calcio, abbiamo il desiderio di organizzare una competizione che tutti vogliono vedere, che fa sognare la gente, i giovani per rinnovare un calcio che è entrato nella follia dei trasferimenti e dei soldi».