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Rapina in gioielleria: titolare spara, morti due banditi. Il terzo fugge

Colpo In Gioielleria Titolare Spara 2 Morti

CUNEO – Non voleva subire un’altra rapina come quella, violenta e drammatica, del 2015: ha visto i banditi e ha cercato di difendersi sparando. Due sono morti. Un terzo è riuscito a fuggire E’ successo a Grinzane Cavour, storico borgo della provincia di Cuneo. Nella terribile serata sono rimasti due corpi a terra, nella via Garibaldi, lungo la provinciale che collega Alba e Barolo.

Tutto è avvenuto poco prima della chiusura della gioielleria Roggero, al civico 71, di fronte ai passanti terrorizzati, illesi per una questione di pochi metri. Almeno cinque i colpi di pistola esplosi all’indirizzo dei malviventi, che sono morti a pochi metri dall’ingresso del negozio, uno in mezzo alla strada, l’altro all’angolo con una strada laterale. Sul posto l’intervento dei sanitari del 118 è stato immediato, ma per i due uomini in terra non c’è stato nulla da fare. I carabinieri sono al lavoro per ricostruire gli attimi concitati della sparatoria. E per fermare il terzo bandito, che secondo alcuni testimoni si sarebbe allontanato in auto. Posti di blocco sono già stati allestiti in tutta la provincia.

«Stavamo preparando i lavori del Consiglio comunale, quando abbiamo sentito gli spari in strada», racconta il sindaco Gianfranco Garau davanti al municipio, a due passi dalla gioielleria. «Mi sono spaventato e sono sceso a controllare – aggiunge il primo cittadino -. La situazione è ancora confusa. So solo che è stata presa di mira una famiglia onesta e per bene, ora sotto choc. Che pochi anni fa era già stata presa di mira, aggredendo violentemente il titolare, moglie e figlia. Una scena che purtroppo si è ripetuta, ma questa volta i banditi erano armati».

La gioielleria di via Garibaldi era stata rapinata nel 2015. Era il 22 maggio quando due banditi, uno dei quali travestito da donna, si erano introdotti nel negozio, dove avevano legato il titolare, Mario Roggero, con delle fascette di plastica, dopo averlo picchiato con violenza. Legate anche la moglie e la figlia, chiuse in bagno, prima di scappare con un ricco bottino di gioielli e di orologi, per circa trecentomila euro. A dare l’allarme le due donne, dopo essere riuscite a liberarsi. Per guarire dalle ferite il gioielliere impiegò diverse settimane. E questa volta ha avuto probabilmente paura che si ripetesse quella terrificante situazione.

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