Primo maggio: sciopero del commercio in Toscana. Sindacati contro dietrofront di Giani
FIRENZE – «Centri commerciali e supermercati potranno stare aperti il Primo Maggio in Toscana fino alle 13. La Regione si auto-sconfessa», dopo aver lasciato intendere che l’ordinanza avrebbe obbligato alla chiusura per tutta la giornata. Filcams Cgil Fisascat Cisl e Uiltucs Uil proclamano sciopero per sabato. «Un atteggiamento inaccettabile nel metodo e nel merito. Una politica inaffidabile e completamente in mano alla lobby della grande distribuzione e delle associazioni datoriali del commercio».
Spiegano i sindacati in una nota congiunta: «Ieri la Regione ha comunicato di disporre la chiusura di supermercati e centri commerciali per la giornata del Primo Maggio, nell’ottica di evitare assembramenti, in funzione anti Covid. Oggi però l’ordinanza firmata in tarda serata dal presidente Eugenio Giani dice che le strutture il Primo Maggio potranno stare aperte tutto il giorno, mentre solo le grandi superfici dovranno chiudere entro le 13: un comportamento inaccettabile che dimostra l’inaffidabilità di questa presidenza regionale. Non si cambiano le carte in tavola da un giorno a un altro».
«Se Giani non intendeva rispettare la festività del Primo Maggio, festa dei lavoratori e delle lavoratrici, lo poteva dire sin da subito. La giornata simbolo dei valori fondanti della nostra storia, che oggi rappresenta anche un intervento a tutela della salute collettiva in piena pandemia oscurata da un Presidente senza coraggio», dicono i segretari generali di Filcams Cgil, Fisascat e Uiltucs Toscana. Che confermano per il Primo Maggio la proclamazione dello sciopero e dell’astensione dal lavoro per i lavoratori e le lavoratrici del commercio: «Vergogna».