Funivia Stresa: Eitan salvato dal sacrificio del padre. Indagine per disastro
ROMA – In un telegramma al vescovo di Novara, il Papa «partecipa in modo particolare all’afflizione della comunità locale e della diocesi di Novara, e si stringe all’amato popolo italiano, sgomento per la grave tragedia». Il Papa esprime grande dolore per il drammatico incidente della funivia Stresa-Mottarone ed esprime ai familiari delle vittime vicinanza e sentito cordoglio. «Pensando con commozione a tante vite tragicamente spezzate mentre erano immerse nella meraviglia del creato, assicura la preghiera per quanti sono scomparsi, per chi li piange e per il piccolo Eitan, la cui delicata vicenda segue con trepidazione».
C’e un cauto ottimismo per Eitan, cinque anni, l’unico sopravvissuto della strage della funivia di Stresa-Mottarone e ricoverato all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino. Resta molto grave, ma la risonanza di ieri pomeriggio non ha evidenziato danni neurologici a livello celebrale né del tronco encefalico. Un esito che induce i medici ad avere più speranze sulle possibilità di recupero. A quanto si apprende il bimbo non avrebbe subito traumi al volto e non darebbe l’idea di essere precipitato nella cabina da una quindicina di metri. Si fa così strada l’ipotesi che il padre, per proteggerlo e farlo sopravvivere, al terribile impatto l’abbia abbracciato, sacrificandosi per attutire, al figlio, il drammatico impatto dell’impatto della cabina della funivia con la terra e gli alberi. Un ultimo atto d’amore. Come è un gesto d’amore quel peluche che una madre ha lasciato in ospedale per il bambino. Con un biglietto: «Ti lascio il pupazzo di mio figlio per giocare e dormire con lui. Ti voglio bene». Firmato: una mamma.
Intanto la Procura di Verbania procede sull’ipotesi di disastro. Cavo tranciato e mancato funzionamento del sistema frenante di sicurezza. Sono questi i due punti cardine dell’indagine per accertare le cause della tragedia della funivia del Mottarone in cui domenica hanno perso la vita 14 persone, tra cui due bambini di due e cinque anni. Unico sopravvissuto il fratellino di quest’ultimo, ora ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale Regina Margherita di Torino.