Morto Burgnich, Roccia del calcio: funerali a Viareggio. E 50 anni fa se ne andava Picchi
FIRENZE – E’ morto Tarcisio Bugnich, la Roccia, terzino della grande Inter di Herrera e della nazionale di Valcareggi, protagonista della favolosa semifinale (4-3) con la Germania nei supplementari e della finale, persa, contro il Brasile di Pelè. E proprio lui, la Perla nera, segnò di testa nonostante fosse contrastato proprio da Burgnich. Quella foto è diventata famosa nel mondo e rese Burgnich, per così dire, eterno. I funerali si svolgeranno domani, 27 maggio, a Viareggio, alle 14,30, nella chiesa parrocchiale San Giovanni Bosco, nel quartiere Marco Polo. Ma c’è una straordinaria coincidenza con la morte di Burgniche, che cade esattamente a 50 anni di distanza dal suo compagno e amico all’Inter Armando Picchi, livornese, scomparso appunto il 26 maggio 1971.
Burgnicg, toscano e versiliese d’adozione, era invece friulano: nato a Ruda (Udine) il 25 aprile del 1939. Cresciuto nell’Udinese insieme a Zoff, Burgnich debuttò in Serie A a 20 anni con la maglia friulana e poi fu acquistato dalla Juventus, su indicazione di Boniperti, ma dopo aver vinto subito lo scudetto, fu ceduto al Palermo dopo una sola stagione. Nel 1962 l’approdo all’Inter di Helenio Herrera, per 100 milioni di lire, e l’inizio di una lunga storia d’amore in nerazzurro: 476 partite ufficiali, 7 reti, quattro scudetti, due Coppe dei Campioni e due Intercontinentali. Con la Nazionale 66 presenze, due gol (uno, indimenticabile, nel 4-3 alla Germania a Città del Messico), il titolo di campione d’Europa del 1968 e il secondo posto al Mondiale del 70, quando fu battuto da Pelé di testa ma, appunto, entrò nella foto che lo rese eterno.
————————————————————-