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Firenze: somali sgomberati occupano ponte sul Mugnone, traffico in tilt per un giorno

Una manifestazione a favore dei somali occupanti abusivi

FIRENZE – Continuano le occupazioni in serie da parte di una comunità di somali, molti dei quali occupanti abusivi da decenni. Trovato poi accordo col Comune.

Una sessantina di somali, sgomberati da un immobile di proprietà della Unipol Sai, da martedì pomeriggio avevano occupato il ponte che unisce piazza Puccini con via Baracca. «Ieri mattina il Comune si è presentato con una soluzione temporanea per 10 persone per soli quindici giorni – denuncia Luca Toscano, del sindacato Si Cobas – Di fatto le altre 50 e più persone sono state dimenticate, lasciate in mezzo alla strada. Solo nel tardo pomeriggio sono stati trovati altri 30 posti nell’Albergo popolare. Non hanno aiutato nemmeno tutte le donne, 6 sono state ospitate stanotte dall’Arci. Noi chiediamo che, quanto meno, vengano censite tutte le persone che questa notte hanno dormito qua, con la propria tenda. Siamo di fronte a uomini e donne disperate, che lavorano chi a nero, chi nell’agricoltura, chi in cooperative. Vengono sfruttati, pagati al massimo 800 euro al mese. Con quella cifra trovare un affitto e mangiare è un miraggio».

I somali sono, in buona parte, gli stessi già sgomberati nel 2013 dall’ex Meyer di via Luca Giordano e nel 2017 dall’immobile di proprietà dei Padri Gesuiti in via Spaventa. Al gruppo storico si sono poi aggiunte una decina di persone scampate all’incendio dell’ex Aiazzone di Sesto Fiorentino.

«E’ una storia triste, sulla quale non c’è la dovuta attenzione – afferma Marzia Mecocci, storica attivista del Movimento di lotta per la casa – II compianto Lorenzo Bargellini ha lottato con le unghie e con i denti per dar loro una mano, ma si è scontrato con una burocrazia miope e lenta.

Molti sono rifugiati politici e nel 90% sono pronti ad andarsene dall’Italia. C’è chi ha il fratello in Germania, chi lo zio in Olanda. Nessuno vorrebbe restare nel nostro Paese. Ma i loro documenti non sono validi per l’espatrio».

Sessanta gli agenti di polizia che hanno presidiato il ponte. Al loro fianco i vigili urbani, che hanno deviato il traffico. Da Novoli ai viali code e automobilisti infuriati. Il prefetto Alessandra Guidi ha ringraziato il Comune di Firenze, «che ha collaborato con disponibilità e competenza, reperendo sistemazioni alloggiative per gli occupanti e tutelando le situazioni di fragilità sociale». La lunga mediazione tra direzione dei Servizi sociali, forze dell’ordine e fuoriusciti si è infatti conclusa portando all’accoglienza temporanea di una sessantina di persone, tra cui soggetti fragili.


Ezzelino da Montepulico


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