Mottarone: a breve iscritti nel registro indagati altri dipendenti della società della funivia
VERBANIA – A breve potrebbero essere iscritti nel registro degli indagati anche altri dipendenti della società che gestisce la funivia del Mottarone. Valuteremo in che termini sapevano dell’uso dei forchettoni, ha detto la procuratrice di Verbania Olimpia Bossi, e valuteremo se hanno consapevolmente partecipato o se si sono limitati ad eseguire indicazioni provenienti dall’alto.
L’indagine prosegue poi per capire come si è rotto il cavo. Bossi ha poi spiegato di non vivere come una sconfitta la decisione del Gip di scarcerare i tre fermati, perché l’aspetto più importante è che il giudice abbia condiviso la qualificazione giuridica dei fatti.
Gli addetti alla funivia del Mottarone sapevano della prassi del caposervizio Gabriele Tadini di lasciare inseriti i ceppi per bloccare il sistema frenante, ma forse potevano rifiutare di assecondarla. E’ quanto si ricava dall’ordinanza con cui il gip di Verbania ha disposto gli arresti domiciliari per Tadini. Alcuni passaggi del testo sembrano volere indirizzare la ricerca delle responsabilità: di un manovratore in servizio il 23 maggio, giorno dell’incidente, il giudice scrive che mai avrebbe dovuto essere sentito come persona informata sui fatti, dopo le dichiarazioni assunte prima delle sommarie informazioni rese da Tadini.