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Bekaert: a Figline Valdarno incontro tra sindacati, associazioni datoriali e istituzioni

Bekaert

FIGLINE (FI) – Oggi a Figline Valdarno si è svolto l’incontro sulla vertenza Bekaert tra sindacati, associazioni datoriali e istituzioni.

Uno studio del territorio (per fare emergere punti di forza e di criticità da sanare), un’analisi del contesto produttivo e socioeconomico su cui lavorare, un tavolo istituzionale per il ricollocamento degli oltre 110 operai appena licenziati e la reindustrializzazione dello stabilimento ex Bekaert di Figline. Sono le richieste presentate stamani alla Regione Toscana, a nome delle Amministrazioni comunali del Valdarno Fiorentino e Aretino e della Valdisieve, dalla Sindaca Giulia Mugnai, alla riunione a tema Bekaert che si è tenuta al centro sociale “Il Giardino” di Figline. Presenti, oltre agli Amministratori dei Comuni del Valdarno e della Valdisieve, il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e Valerio Fabiani, suo consigliere per il lavoro e per le crisi aziendali, che prima della riunione hanno incontrato anche alcuni lavoratori davanti al centro sociale.

Presenti anche i rappresentanti di CISL, FIOM CGIL, UIL, UILM, CNA, Legacoop Toscana, Confindustria e Confesercenti.

MUGNAI – “Ringrazio la Regione Toscana, le associazioni datoriali e di categoria, le sigle sindacali e i colleghi Sindaci del Valdarno Fiorentino e Aretino e della Valdisieve per la presenza alla riunione di oggi, che ci consente di avviare operativamente questo tavolo istituzionale e, senza creare false aspettative nei lavoratori, approfondire subito le reali opportunità occupazionali su questo vasto territorio. Una presenza, quella dei Sindaci, costante sin dai primi giorni della vertenza, che dimostra ancora una volta quanto il futuro di questo stabilimento e dei suoi lavoratori sia di interesse per l’intera vallata, perché è qui che questi operai vivono e hanno messo a frutto le loro competenze, contribuendo per anni al suo sviluppo”, spiega la Sindaca Mugnai.

Scendendo nel dettaglio, le Amministrazioni comunali del Valdarno e della Valdisieve hanno chiesto alla Regione Toscana di farsi promotrice di uno studio approfondito del territorio, che possa far emergere sia i vantaggi competitivi che lo caratterizzano (in primis importanti insediamenti di aziende e imprese in ambito metalmeccanico e non) sia le sue fragilità (tra cui infrastrutture, sicurezza idraulica e mobilità, da potenziare), nell’ottica di renderlo più attrattivo per ulteriori e futuri investimenti privati. Questo lavoro, inoltre, fungerà da base anche per una ricognizione delle attività produttive in espansione e potenzialmente interessate, quindi, ad assumere. I Sindaci, infatti, sono convinti che un’analisi del contesto produttivo e socioeconomico sia indispensabile per comprendere le reali opportunità di sviluppo sul territorio, nell’ottica di mettere a punto strumenti di ricollocazione adeguati sia per questi lavoratori sia per tutti coloro che si troveranno in situazioni simili a causa dello sblocco dei licenziamenti, e che andranno quindi supportati allo stesso modo e con la stessa forza e coesione. Il tavolo avviato oggi ha proprio questo scopo: sperimentare un modello replicabile altrove, che consenta alle Istituzioni tutte di sedersi allo stesso tavolo e lavorare insieme per offrire risposte concrete ai cittadini che subiscono gli effetti di una crisi aziendale.

Inoltre, accanto al tema dell’occupazione dei lavoratori è importante un ulteriore aspetto: reindustrializzare il sito produttivo di Figline, che rischia di rimanere vuoto e abbandonato. L’individuazione di una soluzione reale e concreta per i 58000 metri quadri di stabilimento ex Bekaert, come precisato anche dal presidente Eugenio Giani sia durante l’incontro di oggi che in occasione dell’ultimo tavolo Mise, è cruciale dal punto di vista ambientale e urbanistico, per evitare di ritrovarsi a fronteggiare situazioni di mancato decoro e di sicurezza in pieno centro urbano di Figline.

FIOM – La nota Fiom Cgil: “Abbiamo richiesto che il bacino occupazionale sia per tutti i lavoratori del Valdarno, non solo per quelli della Bekaert, visto che se non dovesse esserci la proroga del blocco dei licenziamenti rischiamo un dramma sociale. Non possiamo però permetterci che questa discussione, ancora molto abbozzata e poco definita, sia l’ennesima passerella o un modo per le istituzioni per lavarsi la coscienza. A garanzia di tutti i lavoratori Bekaert, visto che esiste una dotazione economica che nasce da degli accordi sindacali siglati fin dal 2018, chiediamo di prevedere che se un’azienda assume più di un lavoratore del bacino ci sia un coinvolgimento delle organizzazioni sindacali di riferimento, così da garantire una buona occupazione ed evitando gli errori del 24 di febbraio, con quell’accordo che ha reso possibili i licenziamenti e che noi non abbiamo sottoscritto, e infatti abbiamo scelto di patrocinare le impugnative di licenziamento dei lavoratori”.

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