Skip to main content

Riforma giustizia: commissione ministeriale conferma privilegi magistrati

Marta Cartabia, ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

ROMA – La Commissione ministeriale nominata dalla ministra Cartabia per modificare la gestione della magistratura ha sostanzialmente confermato buona parte dei privilegi delle toghe evidentemente intoccabili, introducendo alcune ridicole limitazioni. Non dovranno dire addio per sempre alla toga i magistrati che scelgono l’esperienza politica, come invece previsto dal disegno di legge Bonafede. Nel testo presentato dalla Commissione presieduta dal costituzionalista Massimo Luciani incaricata dalla ministra della Giustizia del progetto di riforma del Csm e dell’ordinamento giudiziario non c’è – a quanto si è apprende – il divieto assoluto per chi si candida a rientrare in magistratura alla fine dell’esperienza politica. Ma si propone l’introduzione di limiti territoriali: si potrà riprendere a esercitare funzioni giudiziarie cambiando regione. Si prevedono inoltre limiti più stringenti per l’eleggibilità dei magistrati.

Nessun sorteggio per comporre il Csm, ma un nuovo sistema elettorale che determini una cesura tra le correnti della magistratura e i consiglieri togati. E’ una delle indicazioni contenute nel documento finale della Commissione, che sarà oggetto di un confronto tra Marta Cartabia e la maggioranza. Si chiede anche l’aumento del numero dei componenti del Csm e criteri più rigorosi per la formazione delle Commissioni con incompatibilità per chi è nella Sezione disciplinare.

Limitare i passaggi dalle funzioni di giudice e quelle di pm e viceversa. Attualmente è possibile cambiare funzioni quattro volte durante l’intera carriera: tra le ipotesi messe sul tavolo dalla Commissione c’è limitare il cambio di casacca” a due volte sole.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741