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Covid 19: In Francia via mascherine e tolto il coprifuoco. In Italia proroga stato emergenza, polemiche

Draghi Col Recovery
Mario Draghi

ROMA – Mentre in Francia il primo ministro Jean Castex ha annunciato la fine del coprifuoco anticipata al 20 giugno e l’eliminazione dell’obbligo delle mascherine all’aperto da oggi 17 giugno, in Italia continuano le polemiche in merito all’intenzione, anticipata dal premier Draghi, di prorogare lo stato d’emergenza per tutto il 2021.

Nel governo molti pensano che Draghi, sulla scia di altri Paesi europei, cancellerà dal 15 -luglio una delle regole base che hanno segnato le nostre vite in questo anno e mezzo di Covid. Sarebbe un segnale forte e simbolico di ritorno alla normalità, tanto che Speranza ha detto di ritenere «realistica» la previsione di Draghi, di eliminare le mascherine all’aperto a metà luglio. Di certo piacerebbe anche a Mario Draghi, il quale però è orientato a rinnovare di qualche mese lo stato di emergenza. Una data ancora non c’è e non è scontato che il prolungamento sarà di sei mesi, fino alai dicembre.

L’atteggiamento prudenziale del capo del governo fa infuriare la destra. Giorgia Meloni boccia come «Ipotesi folle» l’intenzione di prorogare lo stato di emergenza e anche Matteo Salvini, per quanto faccia parte della maggioranza, sostiene che «non ci sono i presupposti per trascinare lo stato di emergenza».

La decisione non è presa e costringe I ministri a riposizionarsi, alla luce di quel che trapela dalla presidenza del Consiglio. Mariastella Gelmini, che pure si era detta favorevole a chiudere a luglio il lungo periodo di eccezionalità innescato dalla pandemia, su Rai a Oggi è un altro giorno ha confermato che nel governo «c’è un atteggiamento di grande prudenza». Quaranta milioni di italiani vivono in zona bianca e per la ministra degli Affari regionali «non si deve abusare della proroga dello stato di emergenza», perché si tratta di «poteri speciali dal punto di vista costituzionale». Però per Gelmini la variante Delta o indiana non può essere sottovalutata e «sicuramente il governo non farà questo errore». Come a dire che la proroga è scontata, anche perché «agevola le procedure e semplifica la burocrazia».

A leggere due giorni fa le dichiarazioni di Speranza alla Stampa non sembrava così, perché il ministro della Salute si era mostrato pronto a cancellare lo stato di emergenza il 31 luglio per «dare un segnale positivo al Paese». Ma poi, visto anche il fastidio di Draghi per le fughe in avanti dei ministri, ha un po’ aggiustato il tiro, sottolineando che «bisogna verificare le condizioni» e che «45 giorni sono tanti in una pandemia». La strada verso la proroga è tracciata. II Pd è d’accordo e lo dice a Radio Immagina la capogruppo al Senato, Simona Malpezzi: «La guerra non è vinta, ci vuole serietà». Eppure la questione solleva dubbi anche tra scienziati e giuristi. Su Huffpost il giudice emerito della Corte Costituzionale, Sabino Cassese, non trova spiegazioni a un eventuale prolungamento dei poteri speciali: «Non ci sono più le condizioni e in caso di necessità bastano poche ore per reintrodurlo»


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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