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L’Italia pronta ad avviare il suo Pnrr, il calendario tracciato dal ministro Daniele Franco

Il via libera della Commissione Europea al Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza dell’Italia arriverà la settimana prossima, probabilmente martedì 22 giugno in coincidenza con la visita a Roma della presidente Ursula von der Leyen; l’approvazione definitiva da parte del Consiglio probabilmente nell’Ecofin del 13 luglio e l’erogazione del prefinanziamento nella misura del 13% delle somme previste per il piano entro luglio. Questo il calendario del PNRR tracciato dal ministro dell’Economia Daniele Franco, a margine della riunione dell’Ecofin a Lussemburgo.

Conferme arrivano dalla Portavoce della Commissione Dana Spinant che a Bruxelles, durante il briefing quotidiano online per la stampa, ha confermato il programma delle visite di von der Leyen la settimana prossima nel quadro del tour europeo per “Next Generation EU”. von der Leyen, sarà in Italia martedì prossimo 22 giugno per consegnare al governo il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) con il via libera dell’Esecutivo comunitario, da sottoporre all’approvazione definitiva da parte del Consiglio Ecofin.

I piani che riceveranno il via libera della Commissione la settimana prossima sono sette: quelli di Austria e Slovacchia, dove la presidente della Commissione si recherà lunedì, poi quelli di Lettonia, Germania e Italia martedì, e infine quelli di Francia e Belgio mercoledì, ha annunciato la portavoce.

Commenta il ministro dell’Economia Franco: «Abbiamo rispettato ampiamente l’obbligo di dedicare almeno il 37% dei finanziamenti del Pnrr alla transizione verde; poi, abbiamo una decisione molto ampia, e quindi non c’è solo una concentrazione sul clima, ma ci sono investimenti anche in diversi altri settori, in particolare la ricerca, l’istruzione, e molto nella sanità, ha detto Franco rispondendo al termine della riunione dell’Ecofin, alla domanda di un giornalista sulle critiche da parte di organizzazioni ambientaliste, secondo sarebbe deludente la presa in conto della transizione verde nel Pnrr italiano.

L’Italia – ha proseguito Franco – si aspetta di raggiungere al vertice G20 di Venezia, in luglio, un accordo di massima sui due pilastri (giurisdizione competente e aliquota minima) della tassazione delle grandi imprese e dell’economia digitale a livello globale, in modo da chiudere la partita a ottobre. Nella sessione dell’Ecofin – ha riferito – ho parlato di quelle che sono le nostre aspettative per il G20 sui vari fronti: quello sanitario, quello dei paesi in via di sviluppo, quello dell’ambiente, e quello della tassazione, che è forse il tema più complicato. Non che gli altri siano meno importanti, i programmi delle vaccinazioni sono fondamentali. Ma dal punto di vista della difficoltà politica a trovare un accordo, forse il lato della tassazione e’ quello piu’ complicato, mentre sui vaccini sono tutti d’accordo più facilmente, e anche sul clima.

Abbiamo parlato, io e la nostra delegazione, con Bruno Le Maire, il ministro dell’Economia francese che è molto attivo nel promuovere l’accordo globale sulla tassazione delle multinazionali. Ma, ha aggiunto, questa è stata un’occasione per incontrare anche altri ministri per discutere delle questioni aperte. Nelle prossime settimane, poi – ha continuato Franco – sentirò telefonicamente tutti gli altri ministri del G20 non europei, in modo da arrivare a Venezia in una condizione, di arrivare ad un accordo, speriamo, che sarebbe molto importante per la presidenza italiana del G20, ma soprattutto su scala mondiale.

Sull’Unione bancaria ci sono diverse visioni nazionali la posizione dell’Italia è che vada affrontato tutto assieme e che lo schema europeo di tutela dei depositanti debba essere pieno, ha concluso Franco.

Le buone intenzioni ci sono, i presupposti positivi pure, il credito che Draghi riscuote in Europa fra i colleghi ci permette di dire che, eliminati i dilettanti allo sbaraglio, la realizzazione del piano nazionale di ripresa e resilienza dovrebbe essere più alla portata del nostro governo. Ma con le burocrazie, soprattutto regionali, ma anche nazionali e locali non è mai detta l’ultima parola.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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