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Barcellona: vertice Italo-spagnolo promuove asse con Francia-Germania per rafforzare Europa

Draghi Barc
Spain’s Prime Minister Pedro Sanchez (L) welcomes Italy’s Prime Minister Mario Draghi (R) at the annual Economic Forum in Barcelona . (Photo by LLUIS GENE / AFP)

BARCELLONA – Italia e Spagna non sono solo unite da profondi legami storici, politici e culturali. Sono partner strategici negli ambiziosi progetti che abbiamo davanti in Europa. La transizione ecologica, la digitalizzazione, la trasformazione delle nostre città. Insieme a Francia, Germania, e gli altri Stati membri vogliamo costruire un’Unione europea più moderna, competitiva e solidale. Che superi le tradizionali divisioni tra Nord e Sud, e si mostri unita nel confronto con le altre potenze globali del nostro tempo”. Lo ha detto il Premier Mario Draghi intervenendo a Barcellona al foro di dialogo italo-spagnolo.

Il Next Generation EU, con 750 miliardi di fondi da spendere entro il 2026, rappresenta un’occasione unica per rispondere alle sfide. Italia e Spagna ne sono i due principali beneficiari, per un totale di 270 miliardi. Ma i piani nazionali di ripresa e resilienza non sono solo un insieme di numeri, obiettivi e scadenze. Sono emblematici di un’idea condivisa di futuro”, ha aggiunto.

“L’accordo sui fondi Next Generation oggi non sarebbe una realtà senza il contributo e l’accelerazione di questo dibattito che hanno intrapreso i governi della Spagna e dell’Italia nei momenti difficili e oscuri della pandemia”. E’ quanto ha sottolineato il Premier spagnolo Pedro Sánchez. “Insieme siamo più forti”, ha aggiunto Sánchez, che ha anche ricalcato la “stima” e “l’interesse particolarmente intensi tra i cittadini della Spagna e dell’Italia”

In una fase di profonda trasformazione come quella attuale, Italia e Spagna condividono la stessa visione del futuro. Intendiamo rafforzare il modello sociale europeo, per renderlo all’altezza delle sfide dei nostri tempi”, ha sottolineato il Presidente del Consiglio italiano per il quale “Sure dovrebbe diventare una caratteristica permanente del nostro sistema del mercato di lavoro europeo: è stato un primo passo e può diventare fondamentale, sono certo che abbiamo identità di vedute su questo argomento”

“La ripresa economica dalla pandemia non deve essere soltanto rapida, ma anche giusta e duratura”, sottolinea. “Dopo la crisi sanitaria, Italia e Spagna hanno l’opportunità di costruire società più sostenibili, più innovative e più eque. Possiamo e dobbiamo farlo insieme”.

“L’impegno dell’Italia” sulla transizione digitale “e in particolare sulla connettività, è massimo. Auspichiamo pertanto ci sia una pronta, profonda collaborazione tra la Commissione Europea e i governi”, ha proseguito Draghi. “Per la transizione digitale, il Piano italiano stanzia oltre un quarto dei fondi del programma Next Generation EU. Intendiamo aumentare la produttività e l’innovazione, e colmare i divari territoriali esistenti. Investiamo oltre 7 miliardi per offrire a famiglie, imprese, scuole e ospedali in tutto il Paese una connettività ad alta velocità. Digitalizziamo, poi, i servizi della pubblica amministrazione e mettiamo in sicurezza i dati, con la prima strategia nazionale di migrazione al cloud. Snelliamo le procedure amministrative e rafforziamo l’identità digitale”, conclude.

Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, per rigenerare gli spazi urbani, investiamo più di 8 miliardi per sviluppare un trasporto locale più sostenibile. 9 miliardi sono destinati alla realizzazione di nuove strutture di edilizia residenziale pubblica e alla progettazione urbana integrata. Valorizziamo gli spazi verdi, in particolare nelle 14 città metropolitane. Investiamo più di due miliardi per tutelare e valorizzare il patrimonio storico, architettonico e culturale delle città d’arte e trasformare il modello di sviluppo dei nostri centri storici”.

“La transizione verde, oltre ad essere un obbligo morale verso le generazioni più giovani e quelle future, presenta anche grandi opportunità di sviluppo”, dice Draghi per il quale “Investire in una maggiore sostenibilità ambientale – aggiunge – vuol dire anche aiutare la crescita economica e l’occupazione. L’Italia ha allocato quasi il 40% dei fondi Next Generation EU alla transizione ecologica, che equivalgono a quasi 75 miliardi nei prossimi 5 anni. Ci impegniamo per la riduzione attiva delle emissioni e proseguiamo l’impegno di decarbonizzazione intrapreso in questi anni. Promuoviamo le energie rinnovabili, scommettiamo sull’idrogeno e incentiviamo l’efficienza energetica degli edifici. Ci impegniamo nella tutela del territorio e nel contrasto al degrado ambientale, con misure per oltre 15 miliardi. Investiamo nella protezione delle risorse idriche e marine, nella salvaguardia della biodiversità e nel ripristino di ecosistemi sani”

“Alle porte del prossimo Consiglio europeo condividiamo la richiesta urgente all’Europa di giungere a una risposta comune alla sfida dell’immigrazione, bilanciando i principi di umanità, solidarietà e responsabilità condivisa”: questa la linea che emerge al termine del bilaterale. Si è discusso di immigrazione, della necessità che l’Europa concluda il Patto di immigrazione e di asilo, un obiettivo per il quale “è necessario tenere in conto la visione dei Paesi di primo ingresso”.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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