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Natale 2025
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Procura procede contro il Poliziotto che ha sparato al pregiudicato ghanese: sostenendo che è atto dovuto

Tribunale Roma

Sembrava impossibile che la nostra magistratura, spesso clemente con i migranti e inflessibile con i tutori dell’ordine che fanno il loro dovere a rischio della vita, non trovasse il modo d’incriminare il poliziotto che aveva sparato a un pregiudicato ghanese armato di coltello per impedire atti delittuosi. O sono da cambiare le norme, o sono da cambiare, più opportunamente, i poteri dei magistrati.

La procura di Roma ipotizza l’eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi. L’agente di polizia che ha sparato è stato iscritto sul registro degli indagati, una misura di garanzia che il magistrato ritiene indispensabile a svolgere una serie di accertamenti che conducano alla verità dei fatti. Ma intanto chi ci rimette è il poliziotto che, a mio parere, ha fatto soltanto il suo dovere,, e non il migrante violento e pregiudicato.

Ahmed Brahim, 44enne pregiudicato ghanese, colpito all’inguine dallo sparo è piantonato al policlinico Umberto I in stato di arresto per minacce e resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo d’arma impropria. È anche accusato di tentato omicidio. Ma ne uscirà come al solito col minimo danno.

Invece l’agente della Polferche venerdì sera ha sparato alle gambe del ghanese armato di coltello in strada è indagato per eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi. Un atto dovuto, l’ha definito la Procura di Roma che ha avanzato l’ipotesi di reato.

Secondo la descrizione della polizia i fatti sarebbero chiari: l’uomo, un cittadino ghanese pluripregiudicato, attorno alle 19.20 stava minacciando alcuni passeggeri diretti verso la stazione Termini di Roma. Il tutto armato di un grosso coltello da cucina. Inutili i tentativi degli uomini del Centro Operativo della Polizia Ferroviaria di calmarlo. Il 44enne ha iniziato ad aggredire con scatti repentini ed incontrollati i poliziotti che hanno iniziato un’opera di contenimento, volta a tutelare l’incolumità dei passanti che in quel momento si trovavano nella strada. La Questura di Roma prosegue nella descrizione della dinamica: «Percepita l’imminenza di una nuova aggressione un operatore è stato costretto ad utilizzare l’arma in dotazione e ad esplodere un colpo in sicurezza, indirizzandolo agli arti inferiori per interrompere l’azione pericolosa».

Peccato però che rischia grosso l’agente, contro cui si rivolgono immediatamente le indagini della solerte procura, sollevando l’indignazione del sindacato di polizia, Coisp. «Riteniamo penalizzante l’apertura delle indagini nei confronti dell’agente che ha sparato per fermare il cittadino ghanese che, armato di coltello, avrebbe potuto compiere una strage nei pressi della stazione Termini di Roma», è il commento di Domenico Pianese, presidente del sindacato che accusa: «Se l’episodio fosse finito in tragedia, oggi l’opinione pubblica punterebbe il dito contro le forze dell’ordine per manifesta incapacità. E, peggio ancora, se a riportare delle lesioni fosse stato proprio l’agente, oggi tutti piangerebbero lacrime di coccodrillo invocando più tutele per i poliziotti». Ma purtroppo le tutela, secondo l’interpretazione delle leggi italiane, sono solo per i migranti, anche se delinquenti e pregiudicati.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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