Morti sul lavoro in agricoltura: sindacati chiedono intervento istituzioni
FIRENZE – Si allunga la lista degli incidenti e delle morti sul lavoro. Con la perdita del giovane di 24 anni a Panzano in Chianti (FI) schiacciato da un trattore si è consumata l’ennesima tragedia in Toscana.
Il giovane ventiquattrenne mentre lavorava con il trattore un terreno in pendenza ha perso la vita nell’azienda agricola dello zio. Il mezzo si è ribaltato e non ha lasciato scampo al ragazzo.
Due incidenti sul lavoro in poche ore in Toscana: un morto a Panzano e un ferito grave nell’aretino.
Ed è il secondo incidente mortale avvenuto in agricoltura nel giro di pochi giorni in Chianti: sabato un 59enne aveva perso la vita anche lui travolto da un trattore in località Uzzano.
Nonostante i proclami, la strage non si ferma.
Dopo la tragedia di Luana D’Orazio, la ragazza di 22 anni rimasta stritolata da un orditoio tessile in una piccola fabbrica di Montemurlo (PO) e divenuta subito il simbolo della strage silenziosa delle morti sul lavoro, la Toscana continua a pagare il suo tributo in vite umane alla causa del lavoro. Indipendentemente dal fatto di essere un dipendente o un professionista, non è concepibile nel 2021 morire per il lavoro.
E’ la stessa INAIL, tramite le sue tabelle mensili sugli infortuni, a segnalare che nel periodo gennaio-marzo 2021 in Toscana sono aumentate le denunce di infortunio. Ci dicono anche che purtroppo c’è stato un morto in più rispetto allo tesso periodo di gennaio-marzo 2020, nonostante i milioni di ore lavorate in meno.
Nel periodo gennaio-marzo 2021 sono state 9.827 le denunce di infortunio, + 83 sullo stesso periodo del 2020. La provincia con più denunce Firenze (2.752), quella con meno Massa (493).
Sempre nel periodo gennaio-marzo di quest’anno sono stati 10 gli infortuni con esito mortale, 1 in più che nel 2020.
Purtroppo come registriamo con le notizie odierne anche i mesi di aprile, maggio e giugno 2021 non hanno portano nessun miglioramento. E’ quindi giusto che non siano morti vane e non si proceda solo con proclami e con costernazione di circostanza, occorrono fattivi controlli sulla messa in sicurezza di tutti i contesti lavorativi.
La Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil della Toscana evidenziano che l’agricoltura si conferma ancora un settore ad alto rischio per gli incidenti sul lavoro. Sono infatti appartenenti a questo settore circa il 30 per cento delle morti, dove la principale causa degli infortuni in agricoltura è proprio il ribaltamento dei mezzi meccanici, come avvenuto in questi ultimi giorni.
Ancora una volta Fai, Flai e Uila chiedono l’intervento da parte di tutte le istituzioni e che anche le rappresentanze datoriali facciano la loro parte, vigilando, istruendo e supportando le loro associate.
Fai Cisl Flai Cgil Uila Uil Toscana