Grosseto: emotrasfusione in volo per ferito in incidente su Autostrada A1
GROSSETO – Emotrasfusione in volo, sull’elisoccorso Pegaso 2 di base a Grosseto, ha consentito la stabilizzazione di un uomo rimasto gravemente ferito in un incidente avvenuto stamani, 3 luglio, in A1 vicino ad Arezzo. Lo rende noto l’Azienda sanitaria Toscana sud est spiegando che il paziente, in condizioni critiche, oltre ai traumi, presentava una forte emorragia, motivo per cui «gli è stato applicato il protocollo Blob (Blood On Board) che consente la trasfusione di sangue subito durante le fasi di soccorso e trasporto verso l’ospedale, in questo caso Careggi. Un’azione che ha permesso la stabilizzazione delle sue condizioni in tempi brevi e senza aspettare il ricovero in ospedale».
Il protocollo Blob, si ricorda, è stato sviluppato per la prima volta in Italia proprio dalle basi elisoccorso di Grosseto e Bologna nell’ottobre del 2020 seguite nel novembre dello stesso anno da Brescia e Bergamo. «La novità ed efficacia di questo trattamento – si spiega ancora – è dovuta al fatto che permette la precoce somministrazione di emoderivati sulla scena, in modo che si può gestire al meglio lo shock emorragico che, durante gli eventi traumatici, è una delle principali cause di morte e rappresenta fino al 50% delle morti potenzialmente prevedibili. Al momento sono circa 30 i pazienti trattati in Italia con questo protocollo, di cui ben 8 dalla base di Grosseto».
«Riserviamo questo trattamento solo alle persone molto gravi e in imminente pericolo di vita – spiega Stefano Barbadori responsabile dell’Uos elisoccorso di Grosseto -, si tratta di due sacche di sangue zero negativo che sono somministrate ai pazienti direttamente sulla scena dell’incidente e sull’elicottero, come succede nelle shock rom dei dipartimenti di emergenza degli ospedali. Con questa somministrazione abbiamo la possibilità di far alzare subito i parametri vitali della persona colpita da shock emorragico e di farlo subito senza aspettare l’arrivo in ospedale. Eventi traumatici come quello accaduto vicino Arezzo – conclude – sono anche l’occasione per stimolare le persone a donare il sangue perchè senza la generosità dei donatori non sarebbe possibile salvare vite con questa preziosissima risorsa».