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Toscana, codice del commercio: sono 10 i mercatini autorizzati. Da hobbisti a non professionisti

FIRENZE – Sale a 10 il numero di mercatini autorizzati, il termine hobbista viene sostituito da quello di operatori non professionisti, si interviene sui rinnovi delle concessioni su aree pubbliche e sulla decadenza del titolo abilitativo. La proposta di legge di iniziativa consiliare del Partito democratico (primo firmatario Gianni Anselmi) che interviene sul Codice del commercio (legge regionale 62 del 23 novembre 2018) e che ha ricevuto parere favorevole a maggioranza in commissione Sviluppo economico, presieduta da Ilaria Bugetti (Pd).

L’intervento normativo chiarisce la portata applicativa di alcune norme già presenti nel Codice del commercio. Si sono resi necessari due interventi: il primo per definire in modo più preciso questa categoria di operatori e la tipologia della manifestazione; il secondo per aumentare il numero di mercatini ai quali possono partecipare. Nel dettaglio, la definizione di hobbisti viene sostituita da quella di “operatori non professionisti”, per includere tutte le manifestazioni su area pubblica riservate a chi non è in possesso di titolo abilitativo, mentre passa da sei a dieci il numero massimo di manifestazioni alle quali ciascun operatore non professionista può partecipare.

In merito poi, ai rinnovi delle concessioni con durata dodecennale per il commercio su area pubblica, si chiarisce che il rinnovo interviene relativamente all’esercizio dell’attività per la quale la concessione era stata a suo tempo rilasciata con l’obiettivo di garantire chiarezza e trasparenza negli atti amministrativi necessari. Infine, si interviene, sul tema della decadenza del titolo abilitativo per l’attività di commercio su aree pubbliche inserendo anche le fiere, oltre ai mercati, fra le tipologie di manifestazioni sottoposte alla sanzione di decadenza del titolo stesso.

«Disciplinare questa materia è un atto dovuto per dare dignità normativa a questo settore – ha dichiarato Bugetti – Si tratta di realizzare una parità di trattamento tra tutte le attività, di fare un’equiparazione degli effetti della perdita del requisito di iscrizione al registro imprese per tutte le tipologie di imprenditori commerciali che partecipano alle diverse manifestazioni su aree pubbliche». La presidente ha concluso: «La formula non professionisti serve per dare una definizione più inclusiva del settore che si compone di molte sfumature».


Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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