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Riforma giustizia: le critiche dell’ex ministro Flick

ROMA – «Sembra una condanna ma ogni volta che in Italia si apre la discussione sulle proposte di riforma della giustizia ci si accapiglia sulla prescrizione. È successo in passato, accade anche oggi. La polemica scaturisce da un errore di fondo. Si ritiene infatti che la durata eccessiva dei processi dipenda dalla volontà delle parti di allungare i tempi, puntando appunto alla prescrizione, e non dalla disorganizzazione degli uffici giudiziari che sono la vera causa dei tempi lunghi». E la disorganizzazione degli uffici dipende dai magistrati, non da altri, aggiungiamo noi.

Lo scrive sul quotidiano La Stampa l’ex ministro della Giustizia Giovanni Maria Flick che afferma: «Spiace che l’enfasi sulla prescrizione abbia finito per oscurare altri punti controversi della proposta Cartabia. L’errore nasce a sua volta da un problema di prospettiva: la prescrizione non è un’arma nelle mani del reo per sfuggire alla condanna ma uno strumento a tutela del cittadino contro gli effetti delle lungaggini della giustizia. E’ lo stato che deve organizzarsi in modo da garantire la ragionevole durata del processo prevista dalla Costituzione. Questo è un punto importante spesso sottovalutato nel dibattito pubblico. Perché non sono le parti con le loro scelte a doversi far carico della durata del processo. Le parti devono essere libere di decidere la strategia processuale che ritengono migliore per loro. E’ l’amministrazione della giustizia, con le sue regole e la sua organizzazione, a doversi preoccupare dell’efficienza del sistema. Il principale nasce dall’idea che una riforma di sistema possa nascere da un compromesso tra i partiti o sotto lo scacco di una cultura panpenalistica e pancarceristica – rimarca Flick – E che tutto possa essere fatto in poco tempo dopo anni di rinvii non di rado provocati dalle resistenze di una parte della magistratura. Ora che si arriva a un compromesso, incredibilmente la politica annuncia con orgoglio: «Ce l’abbiamo fatta». Ma chi impediva ai governanti di arrivarci prima?»


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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