Legge Zan al Senato: sarà battaglia in Aula
ROMA – Battaglia al Senato, oggi 13 luglio 2021, per il disegno di legge Zan. Per Ivan Scalfarotto, sottosegretario all’Interno di Italia viva sarà il Vietnam, vista la guerra che si attende fra ostruzionismo, voti segreti e selve di emendamenti dei contrari. I meno pessimisti invece evocano il circo. Del resto non si esclude che la discussione, al via dalle 16.30 in Aula, possa non cominciare nemmeno.
E’ questa, infatti, l’ultima carta che giocherà il fronte del no – con Lega e Forza Italia in testa – chiedendo più tempo per una mediazione (finora non riuscita), per limare il testo e blindarlo. Fuori dal Palazzo, però, associazioni e collettivi legate al mondo lgbt annunciano che faranno sentire la loro voce, in contemporanea all’Aula, per chiedere la legge Zan senza compromessi. E contro l’ipotesi del rinvio si scagliano in coro Pd, Leu e Movimento 5 stelle.
Solo una settimana fa la proposta di calendarizzazione in aula, indipendentemente dai lavori fatti finora dalla commissione, è stata messa ai voti ed è passata a maggioranza. Sull’eventualità di uno slittamento, forte dei suoi 17 voti, Iv glissa e scommette tutto sull’intesa ancora possibile. Lo dice chiaramente Matteo Renzi, evidenziando gli aspetti da correggere. Matteo Renzi ha valutato i numeri: «Al Senato se ci sono 145 a favore e 134 contrari, la differenza è uguale a 11. Vuol dire che se si va a scrutinio segreto, ne bastano 6 per mandare sotto il provvedimento e 6 ci sono come minimo nel Pd», sfidando i Dem sulle riserve più o meno esplicite espresse dalla corrente di Base riformista, i cosiddetti ex renziani, ma anche di altri 4-5 senatori del partito di Letta.
In linea con la posizione di Iv è di fatto la Lega, che si mostra fiduciosa sulle modifiche ma pronta a combattere con tutti gli strumenti possibili. Non a caso, il senatore Matteo Salvini ha interrotto il suo tour al sud per essere a Palazzo Madama.