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Ddl Zan: scade termine per emendamenti, ma Letta esclude mediazione con Salvini

Un momento della manifestazione Pride Torino, 5 giugno 2021. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

ROMA – Dopo il fumo delle parole dei giorni scorsi, da oggi sul ddl Zan si comincerà a vedere l’arrosto dei fatti, cioè gli atti parlamentari che dovrebbero concretizzare quanto detto fino ad oggi. Alle 12 scade il temine per presentare gli emendamenti per modificare il testo, e questi consentiranno innanzitutto di vedere se c’è una reale volontà di mediazione da parte di chi la ha invocata, come Lega e Iv.

Una mediazione che richiede un minimo di fiducia reciproca, che al momento non sembra esistere, visto le accuse reciproche registrate anche in giornata, con Enrico Letta che ha definito “omofobo” Matteo Salvini.

Il leader di Iv Matteo Renzi, ha affermato che a suo giudizio “un compromesso è possibile sugli articoli 1, 4, e 7”, vale a dire quelli che, rispettivamente, introducono il concetto di identità di genere, che trattano la libertà di espressione e che riguardano l’insegnamento anti-discriminazione nelle scuole.

Secondo Renzi “un accordo è a portata di mano”, perché ” la Lega, dopo mesi di ostruzionismo, ora si dice disponibile”. In tal senso il leader di Iv dice di “non capire perché Letta si sia messo di traverso”. E a rivendicare l’invito al “dialogo” è stato anche Salvini.

Tuttavia Iv e Lega non hanno chiarito i contenuti delle loro proposte sui tre articoli indicati da Renzi. La proposta del presidente della commissione Giustizia, il leghista Andrea Ostellari, giudicata da Iv “un passo avanti” e respinta dal Pd, non è stata fatta propria dalla Lega, che anzi ha ribadito di voler puntare a introdurre una semplice aggravante comune per i reati di odio omo-transfobico, punto su cui Pd, M5s e Leu non accederanno mai.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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