Afghanistan: Biden parziale dietrofront, truppe statunitensi tornano a Kabul
WASHINGTON – Dopo aver smantellato tutto l’apparato militare americano americano in Afghanistan, suscitando le perplessità di alcuni alti ufficiali, lasciando il Paese alla mercé dei Talebani, il Presidente Biden è costretto a fare subito marcia indietro e rispedire subito un contingente a protezione dell’ambasciata americana a Kabul. Tipico esempio di poca lungimiranza e approssimazione politica. Se l’avesse fatto Trump sarebbe successa l’ira di Dio, ma alle sinistre tutto è permesso e perdonato.
Stanno arrivando a Kabul le truppe statunitensi con il compito di aiutare personale diplomatico e altri americani a lasciare il Paese, mentre i talebani risultano ancora accampati a una cinquantina di chilometri dalla capitale afghana, probabilmente in attesa del completamento delle evacuazioni dalle ambasciate. Lo riporta la Bbc.
Il capo delle Nazioni Unite ha avvertito che la situazione sta andando fuori controllo con conseguenze devastanti per i civili. Finora più di 250.000 persone sono state costrette a lasciare le loro case e molti di loro si sono concentrati a Kabul, nei parchi o in alloggi di fortuna.
L’ambasciata degli Stati Uniti – riportano vari media internazionali, ha invitato il personale a distruggere ogni materiale sensibile presente nelle strutture, inclusi opuscoli e bandiere che potrebbero essere utilizzati per la propaganda.
Anche il Regno Unito ha annunciato l’invio di 600 soldati per aiutare l’evacuazione dei cittadini britannici e dell’ex personale afghano. Come la Germania, manterrà aperta l’ambasciata con il personale al minimo.
Danimarca e Norvegia stanno invece chiudendo del tutto le loro rappresentanze diplomatiche