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Crollo Ponte Morandi, anniversario: Draghi, lo Stato ha tradito fiducia cittadini

Genova
ANSA/ LUCA ZENNARO

GENOVA – Con l’esecuzione per voce e piano dell’Adagio in sol minore di Albinoni e i nomi delle 43 vittime del Ponte Morandi che sono passati sul maxischermo allestito nella Radura della Memoria sono iniziate le celebrazioni per il ricordo delle vittime del Ponte Morandi. Tre corone con rose bianche e rosse sono state deposte: una l’ha inviata il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, una il Governo ed una è dei familiari delle vittime. Sulla Radura della Memoria presenti i ministri Cartabia e Giovannini, il governatore Toti e il sindaco Bucci, le più alte cariche civili e militari della Liguria oltre che monsignor Tasca arcivescovo di Genova e l’imam Salah Hussein.

«A tre anni dalla caduta del Ponte Morandi, voglio esprimere la più sentita vicinanza del governo e mia ai familiari delle 43 vittime, a tutti i feriti, e a chi ancora oggi soffre le conseguenze di quel trauma. Non voglio entrare nel merito della vicenda giudiziaria, che farà il suo corso. Sono anche consapevole che qualsiasi messaggio non può riportare in vita i vostri cari né cancellare il vostro dolore e quello di tutta la città. Voglio però riaffermare l’impegno del governo affinché non si verifichino mai più eventi così tragici e dolorosi – ha dichiarato il premier Mario Draghi. A Genova, lo Stato ha tradito la fiducia che i cittadini ripongono nei confronti delle istituzioni. Con il Ponte Morandi sono crollate le fondamenta del vivere civile, che è alla base della nostra comunità. La realizzazione del Viadotto San Giorgio è un primo passo verso il ripristino di questo legame».

Alle 11:36 la cerimonia del ricordo delle vittime si è fermata in un minuto di raccoglimento. Il ponte crollò il 14 agosto 2018 alle 11:36. Nello stesso momento hanno suonato le campane delle chiese cittadine e le sirene delle navi in porto. Mentre sulla passerella sul torrente Polcevera che da ieri sera si chiama “14 agosto 2018, in memoria delle 43 vittime del crollo del ponte Morandi”, ci sono stati i 43 rintocchi di una campana tibetana e il lancio di rose bianche nel greto del torrente da parte degli sfollati del ponte e di altri cittadini, come accade il 14 di ogni mese.

E con un colpo di benna su un piccolo edificio da demolire sono cominciati i lavori propedeutici alla realizzazione del “Memoriale 14.08.2018”. Alla cerimonia anche una rappresentanza dei familiari delle vittime del crollo, l’architetto Stefano Boeri, progettista del memoriale. È stato lui a presentare il progetto alle autorità: “Ormai un anno e mezzo fa abbiamo visitato questo spazio, sono stati i familiari delle vittime a volere che fosse realizzato qui, dove c’era la pila 9 (quella che cedendo ha innescato il crollo del viadotto, ndr) – ha detto – la forza delle macerie era già un invito a costruirlo qui”. La struttura sarà ricavata, in parte, da un ex capannone che ospitava mezzi della municipalizzata per i rifiuti Amiu nella zona della pila 9 del vecchio Ponte Morandi e sotto uno degli impalcati del nuovo viadotto. Nel capannone principale si trovano ancora alcune macerie del ponte, i reperti in vista del processo, ed è per questo che per l’avvio del cantiere vero e proprio servirà prima il dissequestro da parte della procura. Alla “prima picconata” presenti anche l’ex procuratore capo di Genova Francesco Cozzi e il questore Vincenzo Ciarambino e il prefetto Franceschelli.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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