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Fiorentina perde a Roma: 3-1. Ma esce a testa alta. Dragowski ingenuo. Vlahovic a secco. Pagelle

Bonaventura assiste, mentre Mkhitaryan e Abraham esultano (Foto social Roma)

ROMA – Si arrende, la Fiorentina, di fronte a una Roma super carrozzata da Mourinho e anche benvoluta dal Var che ha concesso il primo e secondo gol sul filo del fuorigioco. Peccato, perchè la mano di Italiano si è vista subito. Ed è stata una mano capace di cambiare volto alla squadra viola, assai più spigliata e manovriera della stagione scorsa. Due i motivi fondamentali della sconfitta: il primo riguarda l’uscita di Dragowski su Abraham, che ha portato l’arbitro a sventolare il rosso diretto al portiere viola. Giustamente arrabbiato Italiano: Abraham, forza della natura mobilissimo e difficilissimo da marcare, stava comunque andando all’esterno, c’era la possibilità di recuperare senza stenderlo. Portiere quanto meno ingenuo. Il fatto di restare in dieci ha condizionato la Fiorentina e galvanizzato la Roma, che poco dopo è andata in vantaggio con Mkhitaryan. Dopo lunga pausa del Var. Il secondo motivo della sconfitta è da ricercare nella difesa. Rimasta quasi sempre immobile di fronte alle incursioni giallorosse. A Milenkovic ho dato 6 in pagella per il gol del momentaneo pareggio, ma non è stato il pilastro che mi aspettavo dopo il rinnovo plurimilionario. Insufficiente anche Igor, anche se ha l’attenuante di essersi trovato davanti un gigante mobilissimo come Abraham, fortemente voluto da Mourinho. Non rimpiango Pezzella, ma basterà Nastasic a metterci una pezza? Commisso e Italiano ci sonsultino: uno sforzo per un altrio difensore di peso io lo farei. In difficoltà anche il centrocampo. A parte Bonaventura, senza dubbio il viola più incisivo, ho notato un Pulgar a disagio (ha perso anche il pallopne del secondo gol romanidsta) e non efficace nella costruzione. Volenteroso Maleh, che però si è perso quando la squadra è rimasta in dieci. Per nulla soddisfacente Castrovilli, che ha sostituito il ragazzo ex Venezia, ma mostrandosi ancora lontano dal giocatore ammirato in passato. Confuso Vlahoviv: has perso il pallone in occasione del primo gol della Roma e non è stato incisivo i9n area. Troppe voci, e troppe cifre di mercato lo hanno disorientato? Vero che la difesa della Roma non gli ha concesso spazio, ma lui se li deve trovare i metri per andare in porta. Molto bene, invece, Nico Gonzalez. Mi aveva colpito contro il Cosenza, ma stasera, nella bolgia, dell’Olimpico, ha fatto vedere di essere un giocatore vero. Dunque? Peccato. Poteva andar meglio. Mas le nuove basi ci sono. Mi aspetto qualche colpo di mercato veramente utile. E anche una vittoria, sabato sera al Franchi contro il Torino.

Dusan Vlahovic (Foto Violachannel)

MALEH – La prima sorpresa di Italiano è la conferma del giovane Youssef Maleh, che proprio oggi compie 23 anni. E’ di origini marocchine e vanta già la promozione in A col Venezia. Resta in panchina Castrovilli. Nella Roma di Mourinho debutta subito Tammy Abraham, appena arrivato dal Chelsea. Venticinquemila spettatori, sistemati con distanziamento anticovid. La prova a verticalizzare subito ma al 2′ Dragowski è bravo a uscire di testa nonostante l’evidente fuorigioco. Applausi per Abraham che va a conquistare un pallone a metà campo, togliendolo a Pulgar e numero di Mkhitaryan (4′) servito da Mancini, che semina il panico sulla fascia destra della difesa della Fiorentina: però cross lungo e nulla di fatto.

Abraham, attaccante decisivo della Roma (Foto dai social della Roma)

DRAGOWSKI – Buonissima occasione per la Fiorentina al 9′: s’intendono Pulgar e Maleh, pallone a Nico Gonzalez, taglio preciso in area per Callejon che non ci arriva. Quindi giallo per Pelllegrini, autore di un fallo evitabile su Nico Gonzalez. Siamo al 15′ con una Fiorentina capace di pressare alto, ossia il gioco preferito da Italiano. Ma due minuti dopo il patatrac: Ibanez mette un pallone in profondità per Abraham che scatta verso la porta e viene contrastato da un’uscita disperata, e anche avventata, di Dragowski. Che abbatte l’attaccante. Pairetto non ha dubbi: rosso diretto. Rosso esagerato? Dragowski ingenuo: è ovvio che in un’occasione così rischi tanto. Arrabbiatissimo Italiano che va dal portiere e sussurra: «Non c’era bisogno di buttarlo giù, stava andando all’esterno…». Viola in dieci: esce Callejon (giusta scelta) per far posto a Terraccianio. Ma che peccato questa follia del portiere! Non c’era ragione di regalare un uomo alla Roma!

VAR I – Naturalmente la Roma comincia a spingere. Al 24′ cross rasoterra di Karsdorp, velo di Abraham e destro fuori di poco di Pellegrini. Passano nemmeno due minuti e la Roma segna: pasticcio di Vlahovic che perde il pallone, Abraham mette scompiglio nella difesa viola e serve al millimetro Mkhitaryan, abile a passare in mezzo a Milenkovic e Igor, e a battere Terracciano con un rasoterra a sinistra. Fuorigioco? La Fiorentina assedia Pairetto che chiede l’aiuto del Var, dove c’è Mazzoleni. Sembra che Milenkovic tenga in gioco il giocatore armeno. Passano un paio d’interminabili minuti. Poi l’arbitro riceve il verdetto di Mazzoleni, indica il centro del campo. E l’Olimpico esplode: uno a zero. Peccato perchè la Fiorentina aveva cominciato per nulla male, anche se la Roma, onestamente, può contare sul gran movimento di Abraham e sul genio di Mkhitaryan. Ma un portiere come Dragowski non può, e non deve, uscire in maniera così disastrosa. Inaccettabile.

BONAVENTURA – Il tempo di ripartire e diamo ai viola il merito di non abbattersi. Infatti la Fiorentina riparte pericolosamente: al 34′ Bonaventura entra in area della Roma e calcia di destro, ma Rui Patricio riesce a respingere. Però va bene mostrarsi vivi e reattivi. Anche se l’uomo in meno si fa sentire. Si esalta, come appena detto, Bonaventura, mentre mostra sofferenza Maleh. Reagisce bene anche Nico Gonzalez che scappa bene e viene messo giù al 44′ da Zaniiolo al limite dell’area, però riesce ugualmente a scaricare per Biraghi, assist in direzione di Maleh che calcia bene ma colpisce Vlahovic che si era messo davanti al portiere Rui Patricio. Decisamente brutto il primo tempo di Vlahovic, forse troppo caricato dalle voci di mercato e dal super ingaggio. Fatto sta che non è stato, in questo primo tempo, il Dusan incisivo, e decisivo, del girone di ritorno del campionato scorso.

ZANIOLO – In avvio di ripresa, Italiano fa il cambio logico: fuori Maleh e in campo Castrovilli. E’ un tentativo: puntare sull’esperienza di Castro per far fronmte all’inferiorità numerica. Ma il pallino è di nuovo fra i piedi della Roma: Abraham salta Igor, ma fortunatamente rimedia Milenkovic con un tocco decisivo per togliere ritmo e giocata al mobilissimo attaccante inglese. Improvvisamente, al 7′, anche la Roma resta in dieci: secondo giallo per Zaniolo per un altro fallo, assai grossolano ed evitabile, su Nico Gonzalez. Decisione comunque inappuntabile.

MILENKOVIC – Ora la Fiorentina può ricominciare a giocarsela. E al 10′ Nico Gonzalez colpisce di testa in area e serve Vlahovic che aggancia, ruota su se stesso, calcia ma Rui Patricio intuisce compie una grandissima parata. Forse avrebbe dovuto imprimere più forza. Ma è lo spirito che conta. I viola insistono, Nico Gonzalez mette scompiglio nella difesa romanista. E arriva il pareggio: è il 15′, Pulgar sventaglia in area, sul secondo palo sbuca Milenkovic che controlla e batte Rui Patricio. Uno a uno. Brava Fiorentina!

VAR II – Non ci sta la Roma. Mourinho è imbufalito. Quindi gran giocata di Pellegrini che crossa per Abraham che colpisce di testa, ma prende la traversa. E insiste la Roma Mkhitaryan ruba il pallone a Pulgar a metà campo e lancia Abraham che regala un assist vincente per Veretout. Difesa viola sbilanciata. Anche qui c’è il sospetto di fuorigioco. Abraham sembrava oltre tutti. Pairetto si affida di nuovo al Var. E Mazzoleni, a quanto pare, vede un altro stinco di Milenkovic capace di rendere buono il secondo goll romanista. L’Olimpico riesplode. Il problema? La mobilità di Abraham, imprendibile in forte Igor, in forte sofferenza. E dopo la convalida del gol, Mourinho richiama il suo gioiellino di provenienza Chelsea, ormai sfinito. Al suo posto Shomurodov.

VERETOUT – Non si abbatte nemmeno ora, la Fiorentina. Bonaventura suona la carica, ma anche lui, certamente uno dei migliori, non ha più benzina. E lascia il posto a Benassi. I viola insistono. Mourinho trema, ma nel momento più difficile trova la vittoria. Grande azione di Shomurodov che vede il taglio di Veretout, capace ancora una volta di superare Terracciano. E di chiudere praticamente la partita. Viola stremati e sconsolati. Tanto che avrebbero potuto anche subire il quarto gol ad opera di Shomurodov, se Terracciano non riuscisse a chiudergli lo specchio.

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Sandro Bennucci

Direttore del Firenze PostScrivi al Direttore

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