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Migranti: Lamorgese, aumento arrivi dovuto a difficoltà controlli. Ma Salvini e Meloni l’attaccano

CERNOBBIO – Al Forum Ambrosetti il ministro Lamorgese parla di sicurezza e immigrazione.« Il momento di crisi del lockdown ha portato a un ribellismo che abbiamo visto in varie città: la questione della restrizione della circolazione dovuta al Covid molte volte è stata accostata al fenomeno migratorio. Voglio sottolineare quasi da una certa parte una discriminazione al rovescio dei cittadini rispetto agli stranieri migranti. Questa lettura dei fatti non credo dia il
giusto riconoscimento agli sforzi che abbiamo compiuto per gestire l’accoglienza, dovendo coniugarli con l’esigenza di profilassi imposta a tutela della salute di tutti. Non è mai stato sottolineato abbastanza come l’incremento di arrivo di migranti sia il portato della crisi pandemica abbattutasi con estrema violenza anche sui paesi nordafricani e la spinta migratoria è cresciuta per effetto della depressione socio-economica che ha investito alcuni territori come la
Libia, la Tunisia, l’Algeria che, queste ultime due, avevano goduto di una certa stabilità dopo i moti della primavera araba. Le difficoltà della gestione del fenomeno, secondo me, non sono tanto dettate dalla crescita dei numeri quanto dall’aggravamento delle procedure determinato dalle esigenze di sorveglianza, vigilanza sanitaria dei
migranti, sempre osservate».
«Non dobbiamo dimenticare la situazione di grave instabilità della Libia che non si è spenta e uno slittamento delle elezioni previste per fine anno potrebbe rappresentare la ripresa delle tensioni e il passaggio di una Libia divisa in due fazioni, in due zone di influenza, la Turchia da una parte e la Russia dall’altra. Anche le prospettive per quanto riguarda la Tunisia sono preoccupanti – conclude Lamorgese – c’é il rischio di un concreto collasso. Proprio per questo l’Europa deve essere presente, al momento non ha dato grandissima prova. Serve un grande piano economico che deve riguardare questi paesi, perché è una partita importante, intervenire nei paesi del nord Africa: l’immigrazione è un problema ormai strutturale. Ulteriori preoccupazioni destano le pretese dell’Isis di riconquistare
il terreno perso in questi anni».

Non si fanno attendere le repliche al fulmicotone di Salvini e soprattutto di Giorgia Meloni:

«Il problema con i migranti è che sono di più. Se invece di 5mila, ne arrivano 40mila è un problema. In tempo di Covid è un doppio problema, non è un numero sostenibile». Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, a margine del forum Ambrosetti di Cernobbio, rispondendo al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, che ha attribuito l’aumento degli arrivi di migranti all’aggravamento delle procedure di sorveglianza.

«Fratelli d’Italia è determinata a presentare la mozione di sfiducia al ministro Lamorgese, stiamo cercando altri che vogliano con noi questo obiettivo. Non si può dire che ha lavorato benissimo, come ha fatto Draghi e non solo per la
vicenda degli sbarchi. Credo che sia assolutamente imperdonabile che il ministro dell’Interno che multa ristoratori che manifestano distanziati ha consentito che ci fossero migliaia di scappati di casa da tutta Europa per ballare ammassati e drogati senza che lo Stato italiano si presentasse a vedere cosa stesse accadendo. Oltre a Draghi anche i
punkabbestia di tutta Europa pensano che Lamorgese lavori benissimo», ha affermato Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, a margine del forum Ambrosetti a Cernobbio.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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