Locatelli (Cts): subito terza dose ai pazienti fragili, poi obbligo di vaccinazione
ROMA – Governo, esperti e suoi accoliti scatenati per terza dose e vaccinazione obbligatoria. Seguendo le indicazioni di Draghi e Mattarella, dopo Sileri scende in campo anche Franco Locatelli, Presidente del Cts governativo: «L’introduzione dell’obbligo di vaccinazione anti Covid e’ una decisione che spetta alla politica. Il premier Draghi e il ministro Speranza sono stati chiari. E’ una delle opzioni da considerare, attuabile anche in base all’articolo 32 della Costituzione. Per quanto riguarda la terza dose si partira’ molto presto con i pazienti immunodepressi. E’ in fase avanzata la discussione per offrire una terza dose agli over 80, ai ricoverati nelle residenze sanitarie assistite, le Rsa, al personale sanitario. Sara’ una terza dose del vaccino, al momento, preparata come le prime dosi, impiegando la sequenza del ceppo originario del virus e questa tipologia di vaccino e’ assolutamente efficace anche nel proteggere dalla variante Delta. Ci si orientera’ sui composti basati sulla tecnologia dell’Rna
messaggero (Pfizer-BioNTech e Moderna). Dialogo, persuasione e convincimento restano sempre la strada
maestra – spiega -. La scelta di non immunizzarsi nuoce soprattutto a chi la prende. Oltre a ‘non volersi bene’, significa non voler procedere nella direzione del senso di responsabilita’ civile. I dati non mentono. Mostrano con chiarezza che il numero dei pazienti vaccinati ricoverati in terapia intensiva e’ molto contenuto. Numeri che dovrebbero far riflettere chi ancora si tira indietro. La partita del futuro si gioca sulla vaccinazione ma anche su
comportamenti individuali responsabili: indossare la mascherina negli assembramenti, distanziamento, igiene delle mani. Al momento non ci sono condizioni che prefigurino un’evoluzione dell’epidemia tale da dover ricorrere a nuove chiusure. E’ un bene, tuttavia, ricordarlo come possibile scenario», Lo dice Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanita’ e coordinatore del Cts, che, intervistato dal Corriere della Sera, ovviamente convalida le tesi del governo.