Bergoglio visita Ungheria e Slovacchia e incontra Orban
CITTÀ DEL VATICANO – Papa Francesco è partito alle 6.10 di questa mattina per il suo viaggio a Budapest e in Slovacchia che si concluderà mercoledì 15 settembre: il 34/o del suo Pontificato, il primo dopo l’operazione chirurgica al colon che Bergoglio ha subito lo scorso 4 luglio al Policlinico Gemelli.
Oggi stesso il Pontefice toccherà entrambi i Paesi che lo attendono, fermandosi in Ungheria per una visita-lampo di appena sette ore, dedicata in particolare alla messa conclusiva, nella Piazza degli Eroi di Budapest, del 52/o Congresso eucaristico internazionale svoltosi nella capitale magiara.
Il programma prevede la partenza del Papa da Roma-Fiumicino per Budapest alle 6.00 , con arrivo alle 7.45 e accoglienza ufficiale nell’Aeroporto internazionale da parte del vice primo ministro Zsolt Semjen. Alle 8.45, presso il Museo delle Belle Arti, il Papa incontrerà il presidente della Repubblica Janos Ader e il primo ministro Viktor Orban – incontro quest’ultimo particolarmente atteso -, quindi alle 9.15 i vescovi e alle 10.00 i rappresentanti del Consiglio ecumenico delle Chiese e alcune comunità ebraiche dell’Ungheria. Alle 11.30 la messa nella Piazza degli Eroi e di seguito l’Angelus.
Alle 14.30 la cerimonia di congedo all’Aeroporto di Budapest e alle 14.40 la partenza per Bratislava, dove papa Francesco atterrerà alle 15.30, con l’accoglienza ufficiale presso lo scalo aereo da parte della presidente della Repubblica, Zuzana Caputova. Ancora due gli appuntamenti della giornata nella capitale slovacca, entrambi presso la Nunziatura apostolica dove alloggerà il Papa: alle 16.30 l’incontro ecumenico e alle 17.30 quello privato con i membri della Compagnia di Gesù .
La foto mostra Bergoglio che con gli scarponi da pampero e la borsa consunta sale su un aereo dell’Alitalia in liquidazione.
Il Papa, al momento della partenza alla volta di Budapest, ha inviato un telegramma al Capo dello Stato, Sergio Mattarella. “Nel momento in cui mi accingo a partire per Budapest in occasione della Giornata conclusiva del Congresso eucaristico internazionale, diretto poi in Slovacchia per incontrare i fratelli nella fede e gli altri abitanti di quella nazione, – ha scritto il Pontefice- mi è gradito rivolgere a Lei signor Presidente e all’intero popolo italiano il mio cordiale pensiero che accompagno con sinceri auspici di serenità e di generoso impegno per il bene comune”