Migranti: la Spagna come l’Italia, invase dai clandestini Baleari e Canarie
MADRID – Sono arrivati a decine sulle coste delle isole Baleari e del sud-est della Spagna tra la fine della settimana scorsa e l’inizio di questa: un aumento di sbarchi di migranti che si somma a quelli abituali da tempo sulla rotta tra l’Africa nord-occidentale e le Canarie, teatro frequente di tragedie del mare. Ma anche la Spagna, come l’Italia, accoglie, il governo socialista di Sanchez come Conte2 e Draghi.
Tra sabato e lunedì le autorità iberiche hanno reso noto di aver intercettato e assistito oltre 500 persone in zone costiere del turistico arcipelago delle Baleari, comprese le isole di Ibiza e Formentera, e di aree del sud e sud-est della Penisola iberica come le province di Granada, Almería e Murcia, secondo quanto raccolto dall’agenzia di stampa Efe. I nuovi arrivati sono in buona parte uomini. A differenza dei migranti che arrivano alle Canarie – molti dei quali provengono da Paesi dell’Africa subsahariana -, spesso nel loro caso viene indicato che sono di origine nordafricana. Un’altra differenza è che nella maggior parte dei casi sono sopraggiunti su imbarcazioni di piccole dimensioni, con capacità per circa 15-20 persone, mentre sulla rotta per le Canarie – considerata una delle più pericolose al mondo – spesso vengono avvistati barconi e gommoni con oltre 40-50 persone a bordo e molte donne e bambini.
Alcune di queste piccole barche sono riuscite a raggiungere autonomamente la costa senza bisogno di intervento in mare dei soccorritori spagnoli. Secondo quanto riportato da diversi media locali, uno di questi sbarchi è sfociato in tragedia: è stato il caso di un ragazzo, probabilmente minorenne, che una volta raggiunta terra a Carboneras (provincia di Almeria) nella notte tra sabato e domenica, ha tentato di sfuggire a eventuali controlli delle forze dell’ordine spagnole arrampicandosi su un dirupo, ma è caduto ed è morto. Insieme a lui c’era un’altra persona, soccorsa dopo aver riportato diverse ferite.
Come spiegato da esperti di fenomeni migratori consultati dall’agenzia Efe, il recente aumento di sbarchi alle Baleari e nella zona sud-orientale della Spagna peninsulare . rotte comunque già battute in passato – potrebbe essere conseguenza di alcuni cambiamenti nelle dinamiche di sorveglianza dei punti da cui i migranti sono soliti partire (principalmente situati in Marocco e in Algeria). “Le rotte non spariscono, ma cambiano nel tempo”, ha dichiarato Blanca Garcés, ricercatrice nel Barcelona Centre for International Affairs (CIDOB).
Gli ultimi dati ufficiali sull’immigrazione regolare del ministero dell’Interno spagnolo, aggiornati al 29 agosto, indicano che da inizio anno sono arrivati in Spagna 20.491 persone (un aumento di quasi il 50% rispetto al 2020), di cui 9.255 alle Canarie e 9.075 sulle coste delle Baleari e della Penisola. Queste cifre non tengono tuttavia conto delle circa 10.000 persone arrivate a maggio presso l’enclave di Ceuta nel giro di poco più di 48 ore. Molti di questi migranti sono poi stati rimandati in Marocco o ci sono tornati spontaneamente nei giorni successivi. Circa un migliaio di minori è invece rimasto in territorio spagnolo.
Oltre che alle Baleari e sulle coste meridionali, gli sbarchi sono continuati nelle ultime ore anche alle Canarie: il servizio per le emergenze dell’arcipelago ha riferito di aver assistito oltre 200 persone dal pomeriggio di lunedì. La Efe riporta inoltre che sono state avvistate alcune altre barche, una delle quali con un cadavere a bordo. Su questa rotta sono morte o scomparse più di 1.900 persone nel primo semestre del 2021, secondo l’ong specializzata in interventi in quest’area migratoria Caminando Fronteras.