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Campi Bisenzio: operaio muore sul lavoro, schiacciato da un rullo. Una strage inarrestabile

Giuseppe Siino, operaio di 48 anni morto sul lavoro a Campi Bisenzio
(Foto dal profilo Facebook

CAMPI BISENZIO (Firenze) – Nuova, agghiacciante morte sul lavoro Un operaio di 48 anni, Giuseppe Siino, è morto per le conseguenze dei traumi riportati in un incidente avvenuto mentre stava lavorando. È accaduto nella tarda serata di ieri, 17 settembre 2021, a Campi Bisenzio (Firenze). Secondo una prima ricostruzione, l’operaio sarebbe stato schiacciato da un rullo dal quale lo hanno estratto i vigili del fuoco. Il 48enne è morto nonostante i tentativi per rianimarlo praticati dal personale sanitario del 118. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri.

L’azienda è tra le più grandi e strutturate in zona, l’Alma spa, specializzata in moquette, di proprietà di imprenditori pratesi, 120 dipendenti. Siino era dipendente da quasi 20 anni. L’allarme è scattato ieri attorno alle 21.30.

Si tratta dell’ennesima, inaccettabile morte su un luogo di lavoro. Governo e Regione Toscana parlano ed esprimono profonde condoglianze, ma le morti continuano, in una scia praticamente inarrestabile. Ci saranno responsabilità? L’augurio è che la magistratura possa rapidamente identificarle.

Il comunicato di Confindustria Toscana Nord

Incredulità e sgomento: queste le reazioni del mondo delle imprese di Confindustria Toscana Nord alla notizia dell’incidente mortale avvenuto nel distretto pratese. Lo si legge in una nota relativa all’incidente mortale sul lavoro del 17 settembre a Campi Bisenzio (Firenze) in cui si aggiunge che al di là dell’evento in sé, la cui dinamica non è ancora accertata, il problema della sicurezza sul lavoro torna prepotentemente alla ribalta col suo carico di dolore e, in casi estremi come questo, di morte.

Confindustria Toscana Nord esprime il suo più profondo cordoglio alla famiglia dell’operaio deceduto. Nella nota, inoltre, ribadisce il proprio impegno, che considera primario fra i tanti che le competono come associazione di imprese, rispetto a questo tema. Protocolli e iniziative congiunte con le parti sociali e con gli stessi organismi di controllo, diffusione della cultura della sicurezza con tutti i mezzi e i canali, anche digitali, e soprattutto formazione: sono state e non possono che rimanere queste le linee direttrici delle strategie dell’associazione per arginare gli infortuni.

Colpisce particolarmente – si legge ancora – vedere come sede di incidenti anche aziende ritenute da tutti, fondatamente, di specchiata correttezza nell’applicazione delle misure di sicurezza come in tutti gli altri ambiti aziendali. Come tutti i settori che implicano l’impiego di macchinari pesanti, il tessile (tessile in senso stretto: la produzione di tessuti e filati) è oggetto di particolare attenzione per limitare i rischi. Ormai l’evoluzione dei sistemi di sicurezza delle macchine, i massicci investimenti fatti nella formazione e gli obblighi previsti dalla legge costituiscono, se correttamente adottati e applicati, un baluardo che solo fattori remoti e imponderabili potrebbero rendere valicabili. Ogni caso è un caso a sé, con le sue dinamiche e responsabilità, ma rimangono sempre il dolore per vite prematuramente spezzate e la volontà forte di continuare a fare tutto quanto il possibile per promuovere e realizzare la sicurezza sul lavoro.


Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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