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Firenze: vivissimo successo per «La traviata» diretta da Mehta al Maggio Musicale

Una scena de «La traviata» nell’allestimento di Livermore

Firenze – Fa il tutto esaurito, limitazioni anti-covid permettendo, «La traviata» di Giuseppe Verdi diretta da Zubin Mehta, che ha debuttato con vivissimo successo al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. La protagonista Nadine Sierra, dalla bella voce sonora, sfoggia una tecnica perfetta nelle agilità del primo atto e prosegue con un crescendo d’intensità interpretativa, tratteggiando una Violetta tenera e commovente nell’ultimo atto; Francesco Meli è sempre un Alfredo pienamente convincente; Zubin Mehta regge con sicurezza l’Orchestra e il Coro del Maggio, dall’ottima resa anche in scena; Leo Nucci (Giorgio Germont ) sfodera una voce ancora potente e tutti contribuiscono alla riuscita di uno spettacolo che non annoia mai e suscita un’interminabile standing ovation finale, oltre a molti applausi a scena aperta.

Applaudito anche il regista Davide Livermore che, pur partendo da un accostamento discutibile come quello dell’ardente Violetta all’algida Belle de jour di Buñuel, citata nel manifesto pubblicitario dell’opera, che ricalca esplicitamente quello del film, costruisce uno spettacolo di una notevole potenza, indubbiamente godibile. Il Sessantotto parigino in cui nella presentazione il regista dichiara di ambientare l’opera resta in realtà sullo sfondo, richiamato giusto da alcuni slogan tracciati sui muri nel primo atto e dalle proiezioni di foto d’epoca, ma più che per analogia è evocato per contrasto: poco hanno a che fare i serissimi studenti dei cortei, pronti a farsi manganellare per le loro ideologie, coi giovani bene gaudenti e smidollati (molto anni Sessanta, ma più da film di Fellini o di Antonioni) che popolano la scena, dal bordello iniziale (anche quello in realtà poco in linea col demi-monde della lorette Violetta, ma ci si può passare sopra, come ad altre contraddizioni fatali nelle trasposizioni moderne) alla fantasmagorica festa a casa di Flora, piena di idee originali come quella del nano-torero (nani e ballerine, ma con arte!) e risolta con grande efficacia spettacolare. Suggestivo anche il finale, dove i riferimenti temporali fatalmente si sfumano.

Repliche mercoledì 22 settembre ore 20, venerdì 24 settembre ore 20, martedì 28 settembre ore 20, sabato 2 ottobre ore 18, martedì 5 ottobre ore 20 (le ultime due con Plácido Domingo invece di Leo Nucci nel ruolo di Giorgio Germont); dettagli e biglietti ancheonline sul sito del Maggio

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